Dogana feudale
10 Maggio 2008 Pubblicato da Pino Bruno
- 10 Maggio 2008
- E-GOVERNMENT
- 0 Commenti
Faccio copia&incolla di una lettera pubblicata oggi da Repubblica. Il signor Cesare Falaserio racconta la sua disastrosa esperienza con la dogana. Un pacco dalla Cina bloccato da due settimane a Roma. Una storia tra le tante, che sottolinea come la Dogana sia rimasto un corpo estraneo a ogni tentativo di svecchiamento della Pubblica Amministrazione.
Hanno i computer e le reti ma che se ne fanno? Quando hai a che fare con la Dogana sei smarrito. Sono loro che dettano le regole su quando, quanto, dove e perchè. Quando posso ritirare il mio pacco extracomunitario? Quanto devo pagare? Dove vengo a prenderlo? Perchè devo aspettare tanto e pagare così? I burocrati della Dogana si mettono di traverso al commercio elettronico (oltre che al buon senso).
E’ insopportabile e inaccettabile che il mondo viaggi alla velocità delle reti telematiche e loro siano rimasti al telefono occupato.
Un consiglio basato sull’esperienza personale. Il dazio va pagato in relazione al costo del prodotto importato. Se avete acquistato il computer negli Stati Uniti e l’avete pagato 100 dollari, il dazio va parametrato a quella cifra. Alla Dogana tentano sempre di imporre i loro calcoli. Resistete e protestate.
Ecco la lettera del signor Falaserio:
Ho acquistato un pacco dalla Cina che risulta bloccato da 2 settimane alla dogana di Roma. Ho quindi chiamato il numero verde delle poste 803160, e l’addetto mi ha fatto aprire una pratica di reclamo contro la dogana, ma passata circa un’altra settimana ancora non sono stato contattato dalla dogana stessa. Ho provato allora a contattare direttamente la dogana, ma il numero o risulta sempre occupato o non risponde nessuno. Non posso sapere perché questo pacco non mi arriva. Forse devo andare alla dogana di persona per sapere se il mio pacco è bloccato e perché non arriva?