Pionieri
14 Maggio 2008 Pubblicato da Pino Bruno
- 14 Maggio 2008
- RETI
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“Di certo non immaginavamo di scrivere un pezzo di storia”, spiega Antonio Blasco Bonito dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo” del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (Isti-Cnr), di fatto il primo italiano a collegarsi a Internet dall’allora Centro nazionale universitario di calcolo elettronico di Pisa (Cnuce-Cnr).
“Internet – racconta Bonito – non si chiamava neppure così: noi usavamo la connessione alla rete Satnet, dopo un lungo preliminare burocratico, tra Telespazio, Italcable e Cnr, e tecnico. La realizzazione e la preparazione della strumentazione avvenne importando l’apparecchiatura essenziale dagli Stati Uniti: del resto, sul lato terrestre ci collegavamo a una rete già pronta proprio negli Usa, Arpanet, mentre sul fronte satellitare l’Italia si unì al gruppo europeo che già comprendeva Norvegia, Inghilterra e Germania. Insomma: gli apparati erano già stati predisposti in larga misura e noi abbiamo preso ‘in prestito’ il sistema esistente”.
Dell’Internet ‘delle origini’, della straordinaria esplosione che il sistema ha conosciuto fino ai giorni nostri e del suo futuro parleranno domani – giovedì 15 maggio – alle ore 18.00, nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Roma Tre, via Ostiense 159 (ingresso libero), i principali pionieri della Rete italiana.
L’incontro di domani su “Come eravamo. La rete c’era già… molto prima del ’95” (www.garr.it/come-eravamo), link al quale sarà possibile seguire i lavori del convegno in streaming), organizzato dal Consortium GARR nell’ambito della manifestazione “Apriamo la mente. Lazio. Terra di scienza“, vede raccolti ricercatori e tecnici che hanno contribuito alle prime sperimentazioni, ai primi test sul Tcp/Ip (il Protocollo Internet propriamente detto), alla nascita del primo sito Web (1991) e alla diffusione di massa del prefisso www.
“Usavamo apparecchiature grandi come frigoriferi”, ricorda Bonito, oggi in forza al Wireless Networks Lab dell’Isti-Cnr, che nell’aprile del 1986 fece partire dal Cnuce-Cnr i primi dati che raggiunsero via satellite la rete americana Arpanet.
“I costi e le velocità non sono neppure paragonabili a quelli dei moderni apparati. Le attività di ricerca erano finalizzate soprattutto a individuare un’alternativa rapida ed economica alle linee telefoniche: oggi come allora, la comunicazione e lo scambio di informazioni erano la base per qualunque iniziativa scientifica. Ci fu presto chiaro che la posta elettronica sarebbe stata, in tal senso, la prima vera rivoluzione innescata da Internet”.