Opachi, più che trasparenti, i prezzi dei biglietti aerei. Ignorate le direttive dell’Unione Europea
10 Giugno 2008 Pubblicato da Pino Bruno
- 10 Giugno 2008
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- abuso, consumatori, customer care, unione europea
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Qualche giorno fa ho usato il motore TuttoVoli per acquistare un biglietto aereo nazionale. Il sito di Alitalia era in tilt (anche quello!) e, dopo ore di tentativi, ho rinunciato. TuttoVoli ha lavorato bene. Mi ha proposto molte opzioni. Ho scelto gli stessi orari che avevo intenzione di prenotare con Alitalia e mi si è presentata una scelta addirittura più economica: 150 euro circa, rispetto ai 252 euro che avevo cliccato su Alitalia prima che si verificasse il malfunzionamento. Vado avanti e TuttoVoli mi indirizza al sito dell’agenzia spagnola Terminal A, uno dei leader europei nel settore vacanze. Qui il prezzo si trasforma, ci sono altre commissioni da pagare, e si sale a 180 euro. A me sta bene lo stesso, perchè comunque risparmio, ma il comportamento di Terminal A sembra comunque scorretto, in violazione delle recenti direttive dell’Unione Europea.
Avevo scritto un post su questo argomento l’8 maggio scorso. “Occhio ai biglietti aerei comprati on line”, era il titolo. Ci sono cascato anch’io. Ho scritto a Terminal A per protestare, ma non mi hanno risposto. Scorrettezza dopo scorrettezza.
Mi ha risposto invece TuttoVoli, per dirmi che loro hanno segnalato la direttiva europea alle compagnie aeree e alle agenzie collegate. Alcuni (pochi) si sono adeguati, altri (la maggioranza) continuano a fare i furbi.