Roule ma Frite: olio da cucina nei motori dei francesi
20 Luglio 2008 Pubblicato da Pino Bruno
- 20 Luglio 2008
- AMBIENTE, APPROFONDIMENTI
- consumatori, ecologia, risparmio energetico
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Questa notizia è dello stesso tenore della precedente. Ci spostiamo dagli States alla Francia, dove l’arte di arrangiarsi propone soluzioni drastiche, come quella indicata dall’associazione “Roule ma Frite“….
Sono diventati in poche settimane un esercito i francesi che, sfidando le leggi dello stato e i controlli – in verita’ piuttosto blandi – dei servizi doganali, si fabbricano in casa il carburante che e’ diventato la spesa piu’ importante di molti bilanci familiari.
Si puo’ andare in metro’ nelle citta’ francesi, ma in tanti prendono l’auto per lavoro, perche’ abitano a 40 chilometri dall’ufficio o perche’ devono trasportare merci. Poi ci sono i camionisti, le piccole imprese con i furgoni e, per quanto ridotte, le vacanze. Oggi, 360 chilometri di code in uscita dalle grandi citta’ per l’ultimo grande week-end di partenze. Per evitare il tracollo finanziario, utilizzando Internet o piu’ semplicemente il passaparola, il francese meno abbiente ha trovato il modo di passare da quelle forche caudine dell’1,6 euro per litro di gasolio (+44% in tre anni) che per molti nuclei familiari e’ semplicemente insopportabile. Ed ecco che un esercito di piccoli contrabbandieri ha dato vita a un’economia parallela, spontanea, sbocciata al fianco degli agricoltori – gli unici che per legge hanno diritto ad aggiungere olii vegetali al gasolio dei loro mezzi di lavoro – e degli ecologisti.
Sono innumerevoli le scappatoie che stanno nascendo, giorno dopo giorno: si va dall’acquisto di gasolio esentasse dal vicino che fa l’agricoltore all’imitazione degli ambientalisti che gia’ da qualche anno, senza farsi troppa pubblicita’, aggiungono e in qualche caso quasi completamente sostituiscono il gasolio del loro motore con l’olio. Le istituzioni minacciano severita’, dicono che non ci sono prove che non faccia male o malissimo la carburazione dell’olio di cucina (peggio ancora quello usato e buttato via dai ristoranti…), che mancano i controlli e che e’ quasi certo che i motori si distruggono.
Michel, pero’, un giovane preso a simbolo dall’inchiesta condotta oggi da Le Parisien, e’ chiarissimo: ha una moglie che, come lui, ha il salario minimo di inserimento, un bambino piccolo e un mutuo sulle spalle. C’e’ poco da scegliere, se anche il motore grippa e’ sempre meglio “risparmiare 2.400 euro all’anno, come faccio da tre anni, circolando col ‘rosso”‘. Il rosso e’ il gasolio per uso domestico, quello per le caldaie, che Michel come tanti altri francesi “succhia” con il tubo di gomma e riversa con la tanica nel serbatoio del motore dell’auto.
E’ nata persino un’associazione, molto underground, che si chiama ‘Roule ma frite’ ed e’ nata per iniziativa di ecologisti che riciclavano l’olio usato dei ristoranti, facendolo decantare e filtrandolo, per mescolarlo al gasolio. In alcuni motori, arrivano a sostituire quasi integralmente il carburante, ma bisogna fidarsi. L’associazione e’ nata proprio per questo, gia’ esiste a Lione, Marsiglia, Grenoble e altre citta’. Prima della partenza per le vacanze, in prossimita’ di queste enormi stazioni di rifornimento clandestine, c’era una fila enorme – per molti inspiegabile – di automobilisti, motociclisti, camionisti in attesa. Tutti con i veicoli carichi di taniche vuote da riempire.