Ossezia: blog di guerra
10 Agosto 2008 Pubblicato da Pino Bruno
- 10 Agosto 2008
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- blogger, Georgia, Ossezia
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Oggi, dal blog di Pino Scaccia: “La situazione qui in città è molto pesante. E’ un cannoneggiamento senza fine. La gente non ha dubbi, ha appena la forza di dire: questa è guerra. Io stavo progettando di andare via domani, un’auto mi aspettava per le cinque di mattina, ma non sono più sicuro che mi verrà a prendere. Ormai qui nulla è più chiaro”. Lo scrive, ieri a mezzogiorno, un giornalista russo, Mikhail Romanov, dall’internet point di un albergo a Tskhinvali, capitale dell’Ossezia del sud sul blog Caucasian Knot.
In un altro blog (in cirillico) Alan Tskhurbaev racconta da Vladikavkaz, Ossezia del nord, di aver parlato con un suo amico a Tskitinvali. “Si trova nascosto in un seminterrato – scrive-, è molto impaurito, ho sentito grandi botti al telefono. Fuori è tutto distrutto. Mi ha chiesto: ma la Russia costa sta facendo?”
In un altro blog da Tblisi si denuncia l’emergenza sanitaria dopo tre giorni di artiglieria: mancano acqua e luce, l’ospedale è distrutto. Attraverso le agenzie internazionali intanto arriva l’appello di cinquanta reporter russi e occidentali nascosti insieme a vecchi, donne e bambini in un rifugio-trappola. Il corrispondente di Komsomolkaja Pravda è stato ferito da un proiettile. C’è chi parla di trentamila sfollati. E di quasi duemila morti. L’aviazione russa continua a bombardare (raso al suolo il porto di Poti), l’Europa chiede il cessate il fuoco. Lo chiede anche Bush (i soldati georgiani vogliono rientrare dall’Iraq). Spaventa soprattutto la dichiarazione da Mosca di Dimitri Medvedev: “Costringeremo la Georgia alla pace”.
Strane bombe, devono aver costruito delle bombe nuove se tutti le usano per la pace. Attraverso morte e distruzione.