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Libertà di stampa: l’Italia al 44° posto (su 173) secondo Reporters Sans Frontieres

Qual è lo stato di salute della libertà di stampa nel mondo? In Europa siamo messi abbastanza bene. L’Italia è in calo, rispetto al 2007. E’ al quarantaquattresimo posto (su centosettantatrè) e precede soltanto Polonia, Romania e Bulgaria. Nel 2007 era trentacinquesima in classifica. Ecco il rapporto 2008 di Reporters Sans Frontieres (RSF), pubblicato sul sito dell’organismo internazionale per la libertà di stampa.

 

Islanda, Lussemburgo e Norvegia, stando alla nuova graduatoria, sono i paesi piu’ virtuosi con un coefficiente di 1,5. Ma nelle prime 20 posizioni di europei ce ne sono in tutto ben 18, con Nuova  Zelanda (coefficiente 3) e Canada (3,33) unici paesi di altri continenti.

 

Nella classifica di Rsf, un organismo internazionale per la difesa della liberta’ di stampa, l’Italia e’ a quota 44 con un coefficiente di 8,42, preceduta dai principali partner della Ue ad eccezione di Polonia, Romania e Bulgaria. Causa di questa situazione, secondo Rsf, sono “il cattivo clima generale, le minacce e le organizzazioni mafiose”. Un po’ come in Spagna (a quota 36 con coefficiente 8), a causa della guerriglia dell’Eta o in Francia (35/ma con 7,67), paese dove polizia e autorita’ giudiziaria intervengono troppo pesantemente contro le fonti di informazione che i giornalisti cercano di mantenere riservate.

 

Maglia nera, al 173/mo posto, si conferma l’Etiopia (con coefficiente 97,50). Ma la liberta’ di stampa e’ praticamente inesistente anche in paesi come Corea del Nord (penultima), Turkmenistan, Birmania, Cina, Cuba e Iran.

Nel rapporto, Rsf sottolinea che non e’ la ricchezza ma la pace a favorire la circolazione delle notizie ed afferma che i paesi che sono impegnati nella lotta al terrorismo o in un conflitto anche al di fuori dei loro confini anche se tradizionalmente democratici ogni anno vedono erodere i margini di liberta’.

Stati Uniti (a quota 36) e Israele (a quota 46) sono due esempi significativi, cosi’ come lo e’ la Georgia che per il conflitto in cui e’ stata implicata con la Russia (141/ma) ha perso vari punti scendendo a quota 120.

Rsf afferma anche che, oltre alle dittature, anche i tabu’ religiosi e politici condizionano la liberta’ di espressione. Lo stesso vale per i controlli asfissianti esercitati su Internet in paesi coma Cina e Egitto. Bene invece per certi stati emergenti delle Americhe e dell’Africa come Suriname, Trinidad e Tobago e Namibia.

Pubblicato da Pino Bruno

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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