Un presidente molto Google
26 Gennaio 2009 Pubblicato da Pino Bruno
- 26 Gennaio 2009
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Quattro dirigenti di Google, tra i quali l’amministratore delegato Eric Schmidt, sono stati protagonisti del comitato per la transizione. Soltanto la Dreamworks di Steven Spielberg ha battuto Google per quantità di denaro elargita al comitato organizzatore per la presidenza. C’è un rapporto molto stretto tra Barack Obama e l’azienda di Mountain View. Indovinate chi si preoccupa di più? Microsoft, ovviamente. Qualche giorno fa Il Los Angeles Times si è posto l’interrogativo sulla cambiale che Google potrebbe portare all’incasso. Con due risposte.
La prima. Sviluppo dei progetti per la banda larga. Non a caso la Commissione per l’Energia e il Commercio, su specifica richiesta del Presidente, metterà sul piatto sei miliardi di dollari per cablare l’intero paese e sostenere i progetti wireless e mobile.
La seconda. Network Neutrality è un chiodo fisso per Google, che chiede da tempo – inascoltata dall’amministrazione Bush – di impedire alle major delle comunicazioni di imporre tariffe variabili a provider e gestori di siti internet che consumano più banda, cioè veicolano filmati, cioè YouTube. E’ facile pensare che possa essere presto introdotta una norma che proibisca alle aziende di fare cartello per imporre tali scelte.
Chiamato in causa, Eric Schmidt si schermisce, e afferma che il suo coinvolgimento nella campagna presidenziale è legato solo alle idee progressiste di Obama, anche su scienza e tecnologia. D’altro canto Microsoft – che ha fatto amara esperienza di antitrust – sta gridando ai quattro venti che Google sta creando un nuovo monopolio sulla rete. Il bove dice cornuto al ciuccio.