Piccoli motori (di ricerca) crescono
23 Febbraio 2009 Pubblicato da Pino Bruno
- 23 Febbraio 2009
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- amazon, google, motore di ricerca
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La rete è in gran parte inesplorata. I motori di ricerca spediscono i loro spider sulla punta dell’iceberg ma non riescono ad andare oltre. Come novelli Livingstone e Stanley, i fondatori di Kosmix cercano di immergersi nel Deep Weeb, il lato sconosciuto e profondo di internet. L’amministratore delegato di Amazon, Jeffrey P. Bezos, crede in Kosmix, tanto da investire molti soldi nella start-up.
In un’intervista al New York Times, Anand Rajaraman, co-fondatore di Kosmix, dice che “la maggior parte dei motori di ricerca oggi ci aiuta a trovare l’ago nel pagliaio, mentre noi vogliamo esplorare il pagliaio”. Kosmix afferma di aver sviluppato un software conduce ricerche nelle banche dati, in grado di estrarre risposte pertinenti da varie fonti.
Nello stesso articolo del New York Times si parla anche del DeepPeep, un progetto curato da Juliana Freire della University of Utah, che si propone di esplorare e indicizzare i dati immessi in rete dalla Pubblica Amministrazione e poi restituirli all’utente come risposta ad una ricerca mirata.
La scorsa estate Google ha raggiunto mille miliardi di pagine. Ce ne sono altrettante che i motori ignorano. Informazioni finanziarie, cataloghi di negozi, orari di voli aerei, ricerche mediche e altri dati contenuti nei database che gli spider non sfiorano neppure. Andare oltre Google sarà presto possibile. Quanto al motore ideale, è quello che fornisce risposte a domande come questa: “giovedì prossimo devo andare da Roma a New York. Qual è la tariffa più conveniente”?