Raccontare la scienza evitando lo scienziatese
24 Aprile 2009 Pubblicato da Pino Bruno
- 24 Aprile 2009
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Non è facile raccontare la scienza. Per gli scienziati, rivela una recente indagine sulle attività di comunicazione degli istituti del Consiglio nazionale delle ricerche, spiegare la propria attività ai non addetti ai lavori non è agevole, ma lo è ancora meno farlo con i giornalisti. Se la montagna non va a Maometto, devono aver pensato al CNR di Pisa, perché non mandare Maometto alla montagna? Ecco allora i cortometraggi self made, messi in onda una sezione dedicata del sito.
Clicco su “In barca a vela con il wi-fi” e guardo il filmato sulla sperimentazione di un nuovo sistema di comunicazione wireless durante una competizione velica in Sardegna. C’è poi il nuovo strumento diagnostico per valutare il rischio cardiovascolare e i danni a carico del fegato, con un semplice esame del sangue. La proposta è ancora limitata, ed è auspicabile che vengano presto aggiunti nuovi contenuti. L’idea è buona. L’area multimediale è stata realizzata da un gruppo di giornalisti, ricercatori e tecnici, coordinato da Antonio Benassi. Il linguaggio adottato è quello giusto. Semplice, diretto, accattivante. Quando lo scienziato non parla in scienziatese, tutto è più facile anche per chi deve poi interpretare per far meglio comprendere.