GPS: come eravamo (e non torneremo mai ad essere)
24 Maggio 2009 Pubblicato da Pino Bruno
- 24 Maggio 2009
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L’aviazione americana risponde che non c’è alcun problema di manutenzione della rete satellitare GPS. Il generale C. Robert Kehler, dell’US Air Force Space Command, dice che l’allarme del Government Accountability Office è stato eccessivo. I trenta (o trentuno?) satelliti attivi continueranno a fare il loro lavoro anche nei prossimi anni. Anzi, ad agosto entreranno in orbita altri due satelliti e, comunque, ce ne saranno sempre ventiquattro attivi contemporaneamente.
I giornali hanno pompato un po’ troppo la notizia e subito i produttori di navigatori satellitari hanno gettato acqua sul fuoco. D’altronde sappiamo tutti che i nostri Tomtom, Garmin, Navigon, Becker, Mio Moov, eccetera sono US Air Force – dipendenti.
E’ per questo che l’Unione Europea ha avviato il faraonico progetto Galileo. Purtroppo il sistema satellitare del vecchio continente entrerà in funzione chissà quando. Ci vogliono tanti soldi, che non tutti i paesi membri della UE sono disposti a sborsare.
Nel frattempo la Commissione Europea ha deciso di intervenire con il progetto EGNOS per correggere le imprecisioni del GPS americano e ridurre da dieci a due metri gli errori.
Problema risolto, dunque? Si, almeno per il momento e sempre che la Difesa americana non decida un giorno di chiudere gli accessi al GPS per usi civili. Scenario più che improbabile, perchè il business è colossale.
Quanto a noi utenti, semmai il GPS andasse in crash o fosse spento e non ci fosse ancora Galileo, torneremmo alle vecchie mappe di carta, con tutti i problemi conseguenti, come ci ricorda il protagonista dell’indimenticabile “Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo” di Steven Spielberg, che ho rivisto volentieri (la decima volta?) ieri sera su Sky.
Date uno sguardo al video che ho postato su Youtube e sorridete (o rabbrividite, se più vi garba).
Ecco alcuni miei vecchi post sull’argomento: