La PEC “gratuita” ci costerà almeno 50 milioni di euro
17 Agosto 2009 Pubblicato da Pino Bruno
- 17 Agosto 2009
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- E-GOVERNMENT, pubblica amministrazione
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Quali sono gli uffici aperti al pubblico anche di sabato in quasi tutti i comuni Italiani, che già fatturano 30 milioni di euro per la Posta Elettronica Certificata? La risposta è una e solo una: Poste Italiane. L’affondo finale di Massimo Penco: “per partecipare alla gara si deve mandare una raccomandata con ricevuta di ritorno. Già, perché malgrado il termine sia scaduto il 30 Giugno, il sito del ministero è privo di PEC”.
Insomma, per ricapitolare – lo fa meglio di me il giurista Guido Scorza – la PEC non è uno standard internazionale. Esiste solo in Italia. Altrove usano i certificati di sicurezza S/MIME. A cosa serve, dunque? A questo punto anche chi è muto, sordo e cieco dovrebbe averlo capito.