Microsoft, Yahoo e Amazon contro Google Books: una santa alleanza che nasconde ben altre finalità
23 Agosto 2009 Pubblicato da RG
- 23 Agosto 2009
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Nasce la santa alleanza contro Google Books. Il progetto di digitalizzazione globale dei libri, che adesso attrae anche le grandi biblioteche nazionali europee, non piace a Microsoft, Yahoo e Amazon. Open Book Alliance sarebbe animata da nobili finalità. Il patrimonio culturale dell’umanità – dicono le tre neo sorelle – non può finire sottochiave nei server di Google. Per questo all’alleanza avrebbero aderito anche associazioni no profit. E’ facile intuire che lo scontro fra titani abbia ben poco di etico. Google, Microsoft, Yahoo e Amazon più che all’open book mirano agli enormi profitti che deriveranno dalla commercializzazione dei libri digitalizzati. Insomma, i rivali di Google vogliono la loro fetta di torta.
L’Alleanza vuole portare in tribunale l’accordo – ancora all’esame dell’antitrust americana – concluso nell’ottobre scorso fra Google, autori ed editori.
Un gentlemen agreement che dovrebbe permettere di chiudere la causa collettiva intentata nel 2005 contro Google. Il motore di ricerca avrebbe accettato di pagare 125 milioni di dollari. La contropartita sarebbe l’abbandono della causa e la messa online di milioni di opere e – soprattutto – la condivisione dei relativi ricavi pubblicitari (il 37% all’azienda e il 63% ai detentori dei diritti delle opere pubblicate).
Sulle reali intenzioni dell’Open Content Alliance si interrogano molti editorialisti indipendenti. Paul Carr e Chris Meadows, ad esempio, adombrano manovre lobbistiche per riformare le norme sul diritto d’autore. Perchè allora le associazioni no profit sono salite o stanno per salire sul carro della santa alleanza?