Piccoli poteri crescono
7 Agosto 2009 Pubblicato da Pino Bruno
- 7 Agosto 2009
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Come avviene in altri paesi, e ora in particolare in Iran, questi neonati gruppi di giovani attivisti sono emersi come un ‘micropotere’ in grado di sfidare direttamente i governi autoritari sostenuti da poteri forti. Come sappiamo, non sempre riescono ad avere la meglio. Ma a volte sì.
Sarebbe fantastico se i micropoteri usassero le loro potenzialità per la democrazia, combattendo la corruzione e offrendo più alternative ai consumatori. Naturalmente non è così.
Pensiamo a Mohamed Samaw, che vive nella città di Eyl, sulla remota costa Somala, quando non è in mare. Samaw infatti è un pirata. Afferma di possedere una ‘quota’ della nave inglese dirottata lo scorso aprile. Fa parte di un gruppo di cenciosi e impavidi somali che hanno contrastato i tentativi dell’armata più tecnologica del mondo di annientare la pirateria sul golfo di Aden.
Consideriamo ora Baitullah Mahsud. A 35 anni comanda il gruppo talebano Tehrik-i-Taliban, che è riuscito a tenere in scacco una delle forze militari più potenti della storia. In appena un paio d’anni i talebani non solo hanno impedito alla Nato di controllare una vasta area del territorio al confine fra Afghanistan e Pakistan, ma sfidano apertamente l’autorità del governo pachistano.
Oppure pensiamo ai cartelli criminali che operano in tutto il mondo e sono più vasti, veloci e politicamente influenti di gran parte delle multinazionali.
Gli attivisti moldavi che operano su Twitter hanno scoperto che, proprio come i pirati, i rivoluzionari, i blogger, le start-up, le organizzazioni non-governative, i gruppi religiosi, gli hedge fund o i criminali, loro sono in grado di affrontare, costringere e, a volte, perfino rimuovere i poteri tradizionali. È un segno dei tempi: i piccoli poteri avranno un’influenza sempre più grande.
I potenti non se ne andranno: la grande finanza, i governi forti, le forze militari imponenti rimarranno; alcuni diventeranno anche più grandi. Ma saranno limitati da concorrenti più giovani e più piccoli in un modo talmente significativo e senza precedenti, da alterare il panorama della politica mondiale, degli affari, della cultura, e di quasi tutti gli aspetti del vivere umano.
Traduzione di Laura Sirugo
(L’Espresso del 06 agosto 2009)