La contesa per il governo di Internet è appena ri-cominciata
11 Settembre 2009 Pubblicato da RG
- 11 Settembre 2009
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Tre mesi fa il commissario europeo Viviane Reding, era stata ancora più esplicita. “Non si può accettare che il governo di un paese abbia il controllo di un rete utilizzata da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Brasile, Sudafrica e India, hanno già preso le distanze dal modo in cui Internet è stata finora gestita. Indiani ed egiziani non capiscono perché ci sia voluto così tanto tempo per adattare le estensioni per i nomi a dominio in Devanagari (Hindi) e arabo. Quanto ai russi, che hanno tentato a lungo di conservare il vecchio dominio Do (Unione Sovietica), al momento restano a guardare e partecipano all’Icann in veste di osservatori esterni.
D’altronde la rete sta cambiando e non parla più soltanto inglese. Nel 2012, secondo Forrester Research, gli asiatici on line saranno il doppio rispetto agli americani. I brasiliani inseguono i giapponesi e si accingono a diventare i quarti utilizzatori mondiali di internet. A gettare benzina sul fuoco arriva il passaggio di consegne, al vertice dell’Icann, tra l’australiano Paul Twomey e l’ex presidente della National Cyber Security statunitense, Rod Beckstrom.
C’è poi l’appuntamento dell’anno prossimo con i nuovi domini. Nelle casse dell’Icann arriveranno tanti soldi. 185 mila dollari per istruire la pratica e 25mila dollari l’anno di affitto per ogni nuovo dominio. Denaro che – per quel che riguarda il .com – oggi finisce in gran parte a Verisign, che ha quasi il monopolio dell’estensione per i siti commerciali. Si preannuncia una rivoluzione degli indirizzi. In aggiunta ai vecchi .Com, .Org” ci saranno nomi di città e regioni e, forse, anche di aziende.