La contesa per il governo di Internet è appena ri-cominciata
11 Settembre 2009 Pubblicato da RG
- 11 Settembre 2009
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Internet, si sa, vive grazie ai root server super protetti basati in varie nazioni. Negli Stati Uniti risiedono i server che contengono le istruzioni per tutti gli altri. Sono i garanti dell’integrità della rete. La Cina – che da diciotto mesi ha il record del più alto numero di utenti nel mondo – ha le capacità tecniche per sviluppare un’ infrastruttura parallela. Pechino può creare un sistema autarchico di indirizzamento per bloccare la consultazione dei propri siti internet a siti esterni e viceversa. Una mossa rischiosa, che decreterebbe la fine della neutralità della rete.
E’ per questo che la Commissaria europea Viviane Reding auspica un G 12 per la governance di Internet, con due rappresentanti per ogni continente (tre in totale per l’Asia e Oceania) e il presidente dell’ICANN come membro non votante. C’è anche chi – come il senatore francese Jean-Pierre Masson – vorrebbe una rete tutta europea, proposta senz’altro bislacca.
Il pericolo è che, per combattere lo strapotere americano, si vada a finire in un eccesso di protezionismo. Significherebbe condannare ad una morte prematura i promettenti sviluppi della rete di telefonia mobile e della cosiddetta “internet degli oggetti“, che, grazie ad un chip integrato, permetterà alle cose di comunicare tra loro.
Senza un accordo planetario condiviso, la rete del futuro potrebbe essere altra cosa, rispetto allo straordinario strumento di conoscenza e di scambio di informazioni che ha trasformato la nostra vita.
Fonte: L’Express