Il defacing al sito di Poste Italiane? Un corretto attacco etico
11 Ottobre 2009 Pubblicato da Pino Bruno
- 11 Ottobre 2009
- ATTUALITA', BUONI ESEMPI, RETI, SICUREZZA
- cittadinanza digitale, consumatori, cracker, hacker, pirateria informatica, poste italiane
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Gli hacker che ieri hanno fatto defacing al sito di Poste Italiane hanno condotto un corretto attacco etico. Non a caso si tratta di hacker e non di cracker. Meriterebbero il plauso di Poste Italiane, perché hanno dimostrato – con la loro azione – che c’era una falla di sicurezza nel sito. Hanno agito dunque per tutelare gli utenti delle Poste, per invitare l’azienda a proteggere meglio i dati sensibili. Se si fosse trattato di cracker, le informazioni riservate sarebbero già sul mercato clandestino: dati personali, conti correnti, transazioni, carte di credito.
Adesso è in corso la caccia a Mr.Hipo and StutM – così si sono firmati i due hacker – ma la cosa più importante di questa vicenda è un’altra. L’attacco a Poste Italiane ha dimostrato che il Re è nudo e va rivestito al più presto. Poste Italiane non sono un’azienda qualsiasi e devono essere più protette di Fort Knox. Adesso, tra l’altro, si apprestano a gestire decine di migliaia di utenze di Posta Elettronica Certificata. Non possono permettersi distrazioni, diciamo così. Tra l’altro, non è la prima volta che viene messa in discussione la sicurezza del sito e dei servizi di Poste Italiane.
Bravi, dunque Mr.Hipo and StutM. I pirati etici dell’anno.
Fossi io l’AD di Poste Italiane, li ingaggerei immediatamente e li farei lavorare nel team della sicurezza aziendale.
nella pagina successiva aggiornamento del 12 ottobre 2009 ore 11.35 (fonte Agi)