L’accesso a Internet “è un diritto fondamentale”. Il Parlamento europeo approva il pacchetto Telecom. A favore anche il deputato del Partito Pirata svedese
24 Novembre 2009 Pubblicato da Pino Bruno
- 24 Novembre 2009
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Il Parlamento europeo approva. A Strasburgo passa a grande maggioranza il cosiddetto pacchetto Telecom, la revisione globale delle norme UE in materia di telecomunicazioni, che dovrebbe rafforzare i diritti degli utenti telefonici e di Internet e incoraggiare la concorrenza fra le compagnie telefoniche.
Ha votato a favore anche Christian Engström, il deputato del Partito Pirata svedese. “Il pacchetto Telecom non è perfetto – ha detto Engström – ma è comunque il primo passo nella giusta direzione”. Il parlamentare pirata ha poi detto che l’anno prossimo, durante la presidenza spagnola della UE, si batterà per una Dichiarazione dei diritti di Internet nell’Unione Europea.
Esaminiamo il provvedimento approvato. L’aspetto più delicato riguarda la possibilità di troncare l’accesso a Internet a chi abusa nei download illegali (musica e film, soprattutto). Qualunque provvedimento che restringa l’accesso a Internet – si legge – potrà essere imposto solo se ritenuto “appropriato, proporzionato e necessario” in una società democratica. E a condizione che, “nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza e del diritto alla privacy”, sia garantita “una procedura preliminare equa ed imparziale, compresi il diritto della persona o delle persone interessate di essere ascoltate”. Dev’essere inoltre garantito “il diritto ad un controllo giurisdizionale efficace e tempestivo”.
Le nuove regole, che bisognerà applicare entro i prossimi 18 mesi, garantiranno maggiori diritti ai consumatori, la salvaguardia della libertà di Internet, la protezione dei dati personali e un più moderno utilizzo delle frequenze radio.
Il pacchetto Telecom è stato approvato con 510 voti favorevoli, 40 contrari e 24 astensioni. Questo provvedimento legislativo, ha dichiarato il Presidente Buzek, “è un ottimo esempio di come il nostro lavoro di legislatori ha un impatto sulla vita quotidiana dei cittadini”. “Sono lieto” – ha aggiunto – “che abbiamo contribuito a rafforzare i diritti degli utenti dei servizi di comunicazione elettronica e di Internet”. Questo mercoledì, il Presidente Buzek e il ministro delle comunicazioni svedese Åsa Torstensson firmeranno insieme il pacchetto.
La relatrice francese Catherine Trautman (S&D) ha dichiarato: “abbiamo voluto garantire che i diritti dei cittadini non siano mai disprezzati o ignorati …. è la prima volta che un testo giuridico si riferisce all’uso di Internet come l’esercizio di un diritto e di una libertà fondamentale”.
I deputati hanno ottenuto che all’accesso a Internet sia riconosciuta, per la prima volta al mondo, una protezione giuridica equivalente a quella garantita a un diritto o a una libertà fondamentale. Gli Stati membri hanno tempo fino al 24 maggio 2011 per adattare la propria legislazione a queste nuove garanzie.
La nuova legislazione include inoltre regole per:
- l’armonizzazione delle norme sulla gestione delle frequenze radio nell’UE, specialmente in vista del passaggio (switch off) dalla TV analogica a quella digitale, previsto nel 2012.
- il miglioramento della cooperazione fra le autorità di telecomunicazioni degli Stati membri
- la facoltà di procedere alla cosiddetta “separazione funzionale“, che permette agli operatori dominanti sul mercato di creare entità commerciali separate, con l’obiettivo di commercializzare l’uso delle proprie infrastrutture di rete.
I diritti dei cittadini e le autorità di telecomunicazione
Il Parlamento e il Consiglio si erano già accordati, nel maggio 2009, sulle rimanenti due parti del “pacchetto” (diritti dei cittadini e autorità di telecomunicazione). Restava aperto solo il capitolo sui diritti degli utenti di Internet.
La nuova legislazione amplia i diritti degli utenti, garantendo, ad esempio, la portabilità del numero di telefono al momento di cambiare l’operatore GSM. Intende poi rafforzare la protezione dei dati personali e della privacy, ad esempio sancendo l’obbligo di ottenere il consenso degli utenti prima dell’installazione di “cookies” sui computer.
I deputati hanno inoltre raggiunto un accordo con i ministri per le telecomunicazioni dell’UE sull’istituzione di un nuovo organismo comunitario (BEREC – Body of European Regulators for Electronic Communications) formato dalle 27 autorità nazionali di regolazione.
Un buon provvedimento? Per molti versi si, anche se restano le preoccupazioni per eventuali abusi che le autorità nazionali potrebbe commettere nel bloccare l’accesso a Internet agli utenti accusati di download illegali. Comunque un compromesso, sulla cui attuazione i cittadini di internet dovranno vigilare a tutela della libertà della rete.
Fonte: Unione Europea