Divario digitale. Non è mai troppo tardi
22 Dicembre 2009 Pubblicato da Pino Bruno
In tivù non c’è più il maestro Alberto Manzi e non si intravedono epigoni. Nell’elettrodomestico impazza Maria De Filippi e si insegna a dimenare il didietro, piuttosto che a destreggiarsi con tastiera e mouse. Nella scuola primaria ed elementare non si viene educati all’uso corretto di Internet, come vorrebbe l’Europa, con le conseguenze che tutti conosciamo e subiamo. L’alfabetizzazione digitale è consegnata alle iniziative – lodevoli ma isolate – dei privati.
Fortunati dunque gli ultrasessantenni romani che parteciperanno a TeleMouse, il progetto di alfabetizzazione digitale alle nuove tecnologie della comunicazione promosso dalla Fondazione Mondo Digitale presieduta da Tullio De Mauro, dal centro anziani Castro Pretorio e da Telecom Italia.
Obiettivo: avvicinare gli anziani alle nuove tecnologie digitali grazie alla guida di insegnanti e di giovani studenti romani, il cui impegno viene ricompensato con crediti scolastici. Come faceva in tivù Alberto Manzi negli anni sessanta, per insegnare a leggere e a scrivere agli adulti italiani analfabeti tout court.
E se i nipoti nativi digitali dessero lezioni di alfabetizzazione a genitori, zii e nonni migranti? Volontariato per contribuire a colmare il divario, perché non tutti gli ultrasessantenni italiani sono fortunati come quelli che vivono a Castro Pretorio e le amministrazioni pubbliche, si sa, pensano ad altro. Il materiale didattico lo mette a disposizione la Fondazione Mondo Digitale.
In fondo non è mai troppo tardi.
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