Posta Elettronica Certificata: su iPhone non si può leggere e ad Apple non importa
19 Dicembre 2009 Pubblicato da Pino Bruno
- 19 Dicembre 2009
- ATTUALITA', SCENARI DIGITALI, SICUREZZA
- apple, E-GOVERNMENT, iPhone, posta elettronica certificata, pubblica amministrazione
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Questo blog non è mai stato tenero nei confronti della Posta Elettronica Certificata. Le motivazioni, ampiamente espresse in altri post, sono così riassumibili: è uno standard autarchico, tutto italiano; la sicurezza reale è tutta da dimostrare; mentre i professionisti sono costretti ad adeguarsi alla normativa, la maggioranza dei siti della Pubblica Amministrazione è inadempiente. Detto questo, chi usa iPhone non può aprire e leggere i messaggi di PEC ricevuti.
Già, perché i messaggi di Posta Elettronica Certificata sono racchiusi in un file con estensione .eml. Si può pigiare il dito quanto si vuole, ma l’allegato non si apre. Pecca di Apple, pecca di chi ha tirato fuori la PEC invece di proporre un semplice e più garantito certificato di sicurezza? A medici, architetti, ingegneri, giornalisti, dottori commercialisti, eccetera, costretti a dotarsi di PEC dai rispettivi ordini professionali poco importa. Certo, visto che iPhone è un oggetto molto in uso tra i professionisti, il Ministero per l’innovazione avrebbe dovuto preventivamente sensibilizzare Apple.
L’azienda, d’altronde, ha una visione statiunicentrica e se ne frega delle mail di protesta inviate dalle colonie-mercato. L’autore di questo post ha inviato più volte feedback dettagliati alla Apple, per segnalare l’inconveniente. Non c’è stata mai risposta. Eppure il problema è comunque a migliaia di utenti-professionisti che hanno dovuto ingoiare l’obbligatorietà della PEC.
Pessima politica di customer care, cara Apple.
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