Le maestrine dalla penna rossa digitale
20 Gennaio 2010 Pubblicato da Pino Bruno
- 20 Gennaio 2010
- AU HASARD
- hacker, LIBRI, scuola
- 2 Commenti
Succede al liceo Leonardo da Vinci di Terracina, nei licei romani Newton, De Sanctis e Aristofane, e in altre cinquecento scuole italiane. Via i registri di carta, che si usano fin dai tempi della maestrina dalla penna rossa del libro Cuore, e spazio ai palmari. I docenti li usano per registrare voti e assenze, da inviare via sms o mail ai genitori. Bella fregatura, diranno i ragazzi, puniti – per così dire – con le loro stesse armi.
L’appello in classe dura pochi secondi e i genitori – informati dopo qualche minuto con un sms o su un sito internet ad accesso riservato – possono sapere se i figli sono tra i banchi o hanno dato buca. C’è poi il voto digitale, anch’esso implacabile. Il sistema permette anche di registrare voti, note disciplinari e altre informazioni per le famiglie.
Al liceo Leonardo Da Vinci di Terracina, gli insegnanti girano con i netbook, mentre al liceo De Sanctis preparano gli scrutini online. E gli studenti? Saranno costretti ad andare a ripetizione dagli hacker, per imparare a penetrare i registri telematici e tentare di ritoccare voti e giudizi.
Tra Bottini, Garrone e Franti, à la guerre comme à la guerre!