Rfid: buone speranze per le valigie smarrite in aeroporto
30 Gennaio 2010 Pubblicato da Pino Bruno
- 30 Gennaio 2010
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- compagnie aeree, consumatori, disservizi, Enac, Iata, rfid, trasporti, unione europea
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Non ci sono più le stagioni di una volta, signora mia, ma i tormentoni mediatici sono comunque inevitabili, come monsoni, uragani e gelate. Tra qualche mese sarà tempo di vacanze, di caos negli aeroporti e di valigie smarrite. Questo blog ha raccontato più volte tecnologie e strategie per evitare il dramma del bagaglio perduto, grazie alle etichette Rfid. Bene, a quanto pare siamo a buon punto. Se non la prossima estate, quella successiva potremmo evitare il tormentone…
Tra sei mesi – dice il presidente dell’Enac, Vito Riggio, si farà il bilancio della sperimentazione in corso a Malpensa, Fiumicino, Lisbona e Zurigo, “per valutare se e’ possibile estenderlo ad altri scali. Farebbe bene al sistema, soprattutto in vista dell’estate. Occorre però un coordinamento europeo affinché il sistema funzioni anche al di fuori dei confini nazionali”.
Riggio ne ha parlato durante un seminario organizzato dall’Enac con la partecipazione della Commissione Europea, alla ricerca di soluzioni valide che migliorino la gestione dei bagagli, in modo da garantire la sicurezza e i diritti dei passeggeri.
I bagagli smarriti sono una tragedia per chi li perde e un costo elevato per chi li deve gestire. Tre miliardi di dollari l’anno è il dato complessivo. In Italia si tratta di sette-otto milioni di euro ogni anno. Nel 2008 si sono perse in tutto il mondo quasi 33 milioni di valigie. Più o meno novantamila al giorno, ha detto il vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani. Un bagaglio ogni 64 passeggeri. Il trend, per fortuna, è in discesa, ma il problema resta.
Certo, per essere efficace, è necessario adottare la stessa tecnologia Rfid in tutti gli scali del mondo, perché se la valigia smarrita a Milano va a finire a Detroit, il segnale emesso dall’etichetta a radiofrequenza deve essere identificato correttamente. E’ compito di Iata imporre uno standard. Ci sono buoni precedenti. Quando l’Associazione internazionale delle compagnie aeree ha deciso lo stop ai biglietti aerei di carta – dal primo giugno 2008 – tutti si sono adeguati con cronometrica precisione.