Temporal Pixel Multiplexing: la moviola non sarà più quella di una volta!
15 Febbraio 2010 Pubblicato da Pino Bruno
- 15 Febbraio 2010
- SCIENZE
- fotografia, SCIENZE, televisione
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Ci siamo appena abituati all’alta risoluzione, alla televisione HD, al cinema 3D, ma la scienza non riposa sugli allori. Dall’Università di Oxford arriva il Temporal Pixel Multiplexing (TPM), tecnologia di ripresa di immagini fisse e in movimento ad altissima definizione e in grado di cogliere ogni singolo movimento, anche il più impercettibile e veloce. Insomma, la macchina fotografica/videocamera del futuro molto prossimo. Il progetto è pronto, la sperimentazione conclusa, il progetto depositato, l’industria già allertata.
Temporal Pixel Multiplexing (TPM) è il progetto 3268 dell’ISIS (l’agenzia per il trasferimento tecnologico delle ricerche compiute all’Università di Oxford). I ricercatori britannici Gil Bub, Matthias Tecza, Michiel Helmes, Peter Lee e Peter Kohl hanno pubblicato le conclusioni del loro lavoro (Temporal pixel multiplexing for simultaneous high-speed, high-resolution imaging) sulla rivista scientifica Nature Methods.
La tecnologia permette di scattare fotografie e girare video velocissimi di persone, oggetti in movimento, anche di cellule organiche. Stando ai conti fatti dai ricercatori, il sistema potrebbe essere realizzato a basso costo e adottato in vari ambiti, dalla medicina alla ricerca scientifica, alla fotografia, alla televisione.Temporal Pixel Multiplexing (TPM) nasce mettendo insieme tecnologie già esistenti nelle macchine fotografiche e nelle telecamere digitali in commercio.
“Quanti finora hanno cercato di scattare immagini o girare video di scene molto veloci, come le partite di calcio o le gare automobilistiche, sanno che e’ molto difficile scattare una foto precisa e nitida”, dice Peter Kohl, fisiologo a capo del team di Oxford. Kohl si è specializzato nella ricerca sul cuore e sa che ottenere immagini ad alta definizione di ogni singolo frame del movimento della pompa cardiaca può fare la differenza. “Si possono perdere informazioni vitali come i rapidi cambiamenti dell’intensità’ della luce nelle molecole fluorescenti che ci dicono cosa sta accadendo all’interno di una cellula”.
Gil Bub, il ricercatore che si occupa di modelli computerizzati delle cellule cardiache, dice che “in questa tecnica i pixel dell’immagine agiscono come se fossero parte di dieci o anche cento fotocamere singole che scattano immagini in rapida successione durante una singola normale posa. Il trucco e’ che questo mosaico di pixel mantiene i contenuti di alta risoluzione in tutta l’immagine, che può quindi essere usata come e’, a formare un fermo immagine ad alta risoluzione, o essere decodificata in un film molto veloce”.
Se per esempio si usa un modello a 16 pixel, si possono vedere tutti i 16 gruppi insieme per esaminare una immagine statica o le 16 immagini una dopo l’altra, in rapida successione, per generare un film molto veloce.
Il brevetto è all’esame della Cairn Research Ltd., gruppo industriale che costruisce strumenti scientifici, mentre il prof. Mark Pitter, dell’Università di Nottingham, sta cercando di trasferire la tecnologia Temporal Pixel Multiplexing (TPM) ad un singolo sensore, da applicare a macchine fotografiche e videocamere.
La moviola non sarà più quella di una volta!