Banda ultra larga: o la facciamo noi oppure ci penserà Google
9 Marzo 2010 Pubblicato da RG
Dunque Bernabè considera ostile – un’aggressione – il progetto Google Fiber, per portare la banda ultra larga agli americani, nell’ambito del National Broadband Plan varato dall’amministrazione Obama? Ostile, ovviamente, se Google decidesse di esportare da noi il suo programma. Google Fiber significa internet cento volte più veloce delle performance attuali degli Stati Uniti. Significa scaricare un film ad alta definizione in cinque minuti. Ecco perché il futuro della televisione dipende dalla banda a disposizione. Ecco perché in Gran Bretagna i gruppi televisivi pubblici e privati e gli internet provider hanno dato vita a Canvas, uno standard comune per trasmettere contenuti televisivi via Internet.
Insomma, dice Bernabè, o ci mettiamo d’accordo tra noi, operatori italiani del settore, e seguiamo l’esempio britannico, oppure prima o poi ci penserà Google. Intanto – forse, a quanto pare, speriamo, chissà, non sarà un altro stop and go? – il Governo sta per sbloccare circa 400 milioni di euro per ampliare la copertura della rete a banda larga italiana.
Già, ma la banda ultra larga è un’altra cosa e – dal punto di vista dei cittadini- consumatori – che la facciano prima gli italiani o Google poco importa. Purché arrivi.