Al caporale non piacciono carta e plastica da imballaggio
13 Maggio 2010 Pubblicato da Pino Bruno
- 13 Maggio 2010
- AMBIENTE, BUONI ESEMPI
- cittadinanza digitale, consumatori, ecologia, risparmio energetico, unione europea
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C’è un paracadutista francese dal cuore verde. E’ partito lancia in resta contro l’inutile spreco di carta e plastica che avvolgono i prodotti che acquistiamo. La sua petizione al Parlamento europeo – in sette lingue, italiano compreso – ha già raccolto 129mila firme su Facebook, ma l’obiettivo di Frederic Crepin, trentatreenne, da quattordici anni al servizio dell’esercito francese, è più ambizioso: un milione di adesioni, su un sito ad hoc.
“Noi, cittadini europei e residenti nell’Unione europea – scrive Crepin – riteniamo che la riduzione dei rifiuti e la protezione dell’ambiente necessitino di misure per limitare l’imballaggio eccessivo” . Il parà ecologista si fa forte del Trattato di Lisbona, entrato in vigore a dicembre scorso, che permette ai cittadini dei 27 paesi dell’Unione di ricorrere al Parlamento europeo se sono almeno un milione a fare causa comune in almeno un terzo dei paesi della Ue.
“L’idea – dice Crepin – è che la Ue eserciti pressioni sugli industriali, che oggi non hanno alcun obbligo di legge. Il testo della petizione è stato elaborato da un avvocato parigino esperto in diritti ambientale, Pierre-François Morin. L’imballaggio eccessivo – aggiunge il militare – è un attentato al principio di una crescita durevole rispettosa dell’ambiente. Poiché l’imballaggio può rappresentare l’80% del peso totale del prodotto finito e fino al 65% del costo, la riduzione degli imballaggi permetterebbe a ciascun consumatore di ridurre in uguale misura la produzione di rifiuti, realizzando risparmi equivalenti”.
Come Eric Farman, il webmaster che ha messo in rete la petizione, l’avvocato e i traduttori lavorano gratis per la causa. Presto sarà disponibile la versione tedesca, a cui faranno seguito quelle finlandese, polacca e greca.
E’ una bella battaglia, fatta con le armi giuste. Diamo una mano al caporale Crepin.