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Informazione: da oggi il Times on line è a pagamento

Murdoch vincerà o sarà costretto a fare marcia indietro? Da oggi l’edizione on line di The Times è a pagamento. Costa 1,2 euro per un giorno e 2,4 euro per una settimana.  Seguirà a ruota, a gennaio, il New York Times. Scelta coraggiosa o suicidio? Intanto, un sondaggio di qualche mese fa ha sentenziato che l’82 degli americani non è disposto a pagare per le informazioni on line. Per sapere cosa ne pensano i britannici non ci resta che attendere.

 

Il dibattito – planetario – è aperto e nessuno sembra in grado di prevedere cosa accadrà nel prossimo futuro. L’esperto di media digitali Luca De Biase sostiene che “In tutti i casi, quello che si pagherà dovrà sembrare unico ai lettori. E, poiché i lettori saranno in grado di verificarlo, dovrà esserlo davvero”.

 

Dal canto suo Google ha abbassato la cresta e, tra le fine dell’anno e l’inizio del 2011, darà vita a Newspass, sistema per la lettura “a pezzo” dei giornali sulla rete. Cosa che fa scrivere ad un altro guru dei media digitali, Vittorio Zambardino, “…Google si è dovuto precipitare verso la creazione di un suo modello commerciale, che finora non era nato perché a Mountain View pensavano di poter sfruttare all’infinito i produttori di contenuto, dandogli in cambio la miseria dei link. E qui appare lungimirante la guerra di Murdoch contro Big G, che a molti non era piaciuta”.

Al momento, comunque, non resta che schierarsi con il direttore del britannico Guardian, Alan Rusbridger. Secondo lui, “…rendere a pagamento i contenuti dei giornali potrebbe arrestare la rivoluzione digitale in corso, che sta permettendo alle redazioni di entrare in contatto con i lettori come mai prima d’ora. I giornali dovrebbero imparare da altri tipi di aziende e adottare modelli di business differenziati, per esempio far pagare solo i contenuti più specialistici oppure le piattaforme su cellulare e mantenere l’accesso di base gratuito”.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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