PEC ovvero Posta Eccentrica e Cabalistica
7 Ottobre 2010 Pubblicato da Pino Bruno
Qualcuno ricorda il vecchio gioco della Settimana Enigmistica “Aguzza la vista”? Si dovevano trovare le differenze tra due immagini apparentemente uguali. Dettagli infinitesimali, quasi invisibili. Ecco un invito a giocare con due immagini scattate dal sito governativo per richiedere gratuitamente una casella mail di Posta Certificata. Posta Certificata? In realtà non di Posta Elettronica Certificata (PEC) si tratta, bensì di CEC PAC, sigla in burocratese stretto, che significa “Comunicazione Elettronica Certificata tra Pubblica Amministrazione e Cittadino”. Funziona solo per le comunicazioni con gli enti pubblici,
che dovrebbero tutti dotarsi di casella analoga, da mettere bene in evidenza sulla home page dei siti ufficiali.
L’elenco delle PA che si sono messe in regola è qui.
La CEC PAC non funziona invece per le comunicazioni verso soggetti privati. In sostanza la CEC PAC è come un treno a scartamento ridotto. Per questo è gratuita, anche se al contribuente è costata già 50 milioni di euro.
Che c’entra il gioco “Aguzza la vista”? C’entra.
Ecco il print screen del sito Posta Certificata, il 20 maggio 2010.
E questo invece è il print screen dello stesso sito, il 6 ottobre 2010.
Qual è la differenza? Un aiutino, come usa. Nella prima foto c’erano sia il numero di richieste di attivazione che quello delle caselle attivate. Nella seconda foto l’indicazione delle caselle attivate non c’è più.
C’era fino a qualche giorno fa. Il primo ottobre scorso l’avvocato Andrea Lisi ha pubblicato un post con i numeri delle caselle attivate fino a quel giorno: 174.473, abbinato a un commento poco lusinghiero sulla qualità del servizio. Per pura coincidenza, subito dopo, le informazioni relative al numero di caselle attivate sono scomparse.
Misteri digitali?