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Giornalismi: il governo olandese vuole chiudere il sito internet della tv pubblica

Guardate questo sito internet. Presto potreste non vederlo più. In controtendenza con i broadcast pubblici di tutto il mondo, la Nederlandse Omroep Stichting  presto potrebbe chiudere le sue pagine web. Il nuovo governo olandese di centrodestra ritiene infatti che la televisione pubblica dovrebbe “evitare la concorrenza sleale con le edizioni digitali dei quotidiani”.

 
 
 

Il sito della tv pubblica olandese potrebbe presto essere oscurato

NOS Tv, dicono alcuni esponenti della maggioranza di governo, è finanziata in gran parte dai contribuenti olandesi e dunque deve concentrarsi  “esclusivamente sulla produzione o co-produzione di programmi radio e tv e abbandonare internet”. Capeggia la drastica soluzione la giovane parlamentare Anouchka van Miltenburg, ex giornalista, che preme sull’esecutivo perché le pagine web della Rai olandese chiudano i battenti già nei primi mesi dell’anno prossimo.

Secondo l’onorevole van Miltenburg, “i quotidiani si assumono rischi per far uscire sul mercato nuovi prodotti internet e per rendere più accattivanti i loro siti web, mentre la tv pubblica manda avanti un portale senza correre alcun rischio e questo non è corretto. La Nos sta facendo concorrenza sleale alle versioni digitali dei quotidiani in un settore nel quale i giornali si devono guadagnare il pane quotidiano”.

L’idea del governo non piace ai settecento giornalisti della NOS, storica emittente pubblica dei Paesi Bassi, che ha iniziato le trasmissioni nel 1957. Non siamo in concorrenza con i giornali, dicono, e la nostra presenza sul web è complementare a quella televisiva. Un esempio? Quando si fa un’intervista importante, i primi tre minuti vanno in onda in tv, mentre l’intervista integrale è messa a disposizione sul sito.

Il progetto governativo è giudicato anacronistico anche dall’opposizione laburista, che denuncia: il prossimo passo sarà il ritorno alla tv in bianco e nero”?

Pubblicato da RG

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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