Divario Digitale: l’obolo per salvare la Siae danneggia il mercato e i consumatori
19 Gennaio 2011 Pubblicato da RG
- 19 Gennaio 2011
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- consumatori, pubblica amministrazione, SIAE, tasse
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Decidi di comprare un hard disk multimediale da 2 TB, per fare il backup dei dati o conservare fotografie e filmati? Lo pagherai 52,9 euro in più, perché bisogna aiutare il carrozzone SIAE a sopravvivere. Dario D’Elia, su Tom’s Hardware, entra nel dettaglio dell’assurda tassa spacciata per “equo compenso”, che “prevede per quest’anno un ulteriore aggravio sui dispositivi che consentono la copia privata. Tutte le soglie massime crescono”.
Scrive D’Elia: La tassa sui dispositivi elettronici che consentono la copia priva sarà ancora più alta nel 2011. A distanza di un anno dall’approvazione del decreto Bondi, ecco puntuale l’aumento dell’ equo compenso SIAE applicato a hard disk multimediali, video-recorder, lettori MP3, eccetera.
Com’è risaputo il decreto prevede una serie di incrementi programmati sui dispositivi: in pratica nel 2012 sarà ancora peggio. I ritocchi riguardano solo le soglie massime di archiviazione, quindi di fatto i prodotti più innovativi e quindi capienti. Ovviamente il ricarico grava sui produttori, che a loro volta si rifanno sui consumatori finali. Non a caso molti marchi hanno a listino dispositivi privi di memoria, per consentire ai clienti di aggirare la tassazione: gli hard disk esterni sono soggetti a un prelievo minimo.
Entrando nei dettagli si scopre che non cambierà nulla per le memorie trasferibili, chiavette USB e hard disk esterni. Rincari invece per memorie o HDD integrati in apparecchi multimediali audio e video portatili: oltre i 500 GB si pagheranno 32,20 euro, con un incremento di 2,76 euro ogni 200 GB ulteriori. Analogo approccio nei confronti dei lettori MP3 o portatili hi-fi: oltre i 30 GB si pagheranno 12,88 euro, con un incremento di 2,76 euro ogni 10 GB ulteriori.
Anche gli hard disk multimediali con uscita audio/video saranno soggetti a questo trattamento: oltre i 500 GB si pagheranno 32,20 euro, con un incremento di 2,76 euro ogni 200 GB ulteriori. Così come le i decoder e videoregistratori con HDD: oltre i 500 GB si pagheranno 32,20 euro, con un incremento di 2,76 euro ogni 500 GB ulteriori. Infine ogni altro dispositivo particolare, che non rientra nelle precedente categorie, oltre i 500 GB sarà gravato da una tassa di 16,10 euro, con un incremento di 1,84 euro ogni 200 GB ulteriori.
L’aspetto interessante è che mediamente prima vi era semplicemente un cifra stabilita per le soglie massime, mentre adesso è previsto un aggravio capillare in relazione al numero di MG o GB. Giusto per comprendere la portata dell’abuso (perché tale è stato definito dalla Corte di Giustizia Europea) è sufficiente considerare che un hard disk multimediale da 2 Terabyte frutta alla SIAE 52,9 euro.
E dire che non solo le mani sono state ampiamente messe nelle tasche degli italiani, ma – conclude Dario D’Elia – il borseggio non sembra neanche sufficiente per ripianare i conti SIAE.
E pensare che entro giugno l’Unione Europea dovrà eliminare alcuni dazi doganali applicati su tre tipologie di prodotti di elettronica di consumo provenienti da Taiwan, Giappone e Stati Uniti….tasse che vanno, tasse che vengono.
(Grazie a Dario D’Elia e a Tom’s Hardware)