Geopolitica satellitare: Nicaragua Costa Rica Bahrein e Palestina
4 Marzo 2011 Pubblicato da Pino Bruno
Il mondo è nudo, agli occhi del satellite. Dall’America centrale al Golfo Persico, Google diventa sempre più protagonista – sia pur involontario – di eventi geopolitici. A novembre scorso le mappe digitalizzate del colosso digitale hanno provocato un incidente di frontiera tra Nicaragua e Costa Rica. Addirittura cinque anni fa, come racconta l’editorialista del New York Times, Thomas L. Friedman, Google Earth ha acceso la scintilla della rivolta nel Bahrein.
Scrive Friedman (oggi il suo articolo è stato pubblicato da Repubblica, tradotto da Fabio Galimberti), che “in Egitto, in Tunisia e in Bahrein non si è fatto altro che parlare del ruolo svolto da Facebook, ma non dimentichiamoci di Google Earth, che in Bahrein ha cominciato a smuovere le acque della politica nel 2006.
Uno dei problemi più sentiti in Bahrein, specialmente tra gli uomini sciiti che vogliono sposarsi e costruirsi una casa, è la distribuzione iniqua delle terre.
Il 27 novembre 2006, alla vigilia delle elezioni parlamentari nel minuscolo Stato del Golfo, l´inviato del Washington Post aveva scritto: «Mahmood, che vive in una casa con i genitori, i quattro fratelli e i rispettivi figli, dice che la sua frustrazione è cresciuta ancora di più quando ha guardato il Bahrein con Google Earth e ha visto enormi appezzamenti di terreno vuoti, mentre decine di migliaia di sciiti, in maggioranza poveri, vivono strizzati insieme in aree ristrette e densamente popolate.
‘Noi siamo diciassette persone ammassate in una casa piccola, come tanti che vivono nel distretto sud. E su Google vedi che ci sono un mucchio di regge, e ti accorgi che gli al-Khalifa (la famiglia regnante, sunnita) hanno il resto del Paese tutto per loro’. Gli attivisti politici del Bahrein incoraggiano la gente a guardare il Paese con Google Earth, e hanno creato un gruppo speciale di utenti i cui membri hanno accesso a oltre 40 immagini dei palazzi della famiglia reale”.
Nicaragua, Costa Rica, Bahrein, non sono casi isolati. Google Earth e Google Maps permettono ad esempio agli attivisti di American for Peace Now di monitorare l’andamento degli insediamenti israeliani in Palestina, con un’applicazione dinamica per iPhone (Facts on The Ground).
Oppure aiutano i pacifisti di Al- Haq a documentare, miscelando le immagini satellitari, le violazioni dei diritti umani commesse nei territori palestinesi occupati. I quattro tour virtuali nel dolore reale – c’è anche il villaggio di Al-Tuwani in cui operano i volontari italiani di Operazione Colomba – sono disponibili a questo link.
Potenza della rete. Paola Caridi racconta un altro episodio. Il dimissionamento “digitale” del premier egiziano Ahmed Shafiq: “…la politica egiziana, dunque, usa internet. Non solo i ragazzi, ma anche i generali di una certa età”.
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