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Francia: lo Stato vuole conoscere le password degli utenti

In Francia è guerra aperta tra l’Associazione dei fornitori di servizi su Internet (ASIC) e il governo, contro un decreto che obbliga a conservare per un anno i dati personali degli utenti. Non solo nome, cognome e indirizzo, ma persino le password degli account, da fornire su richiesta delle autorità. Una norma liberticida, dicono le venti aziende che fanno capo all’ASIC. Tra loro anche Google, Facebook, eBay, Dailymotion e Skype.  

I legali dell’ASIC hanno già presentato ricorso al Consiglio di Stato contro il Décret n° 2011-219  del 25 febbraio 2011. Il provvedimento del governo, secondo l’associazione, va al di là della legge e delle direttive dell’Unione Europea, perché obbliga i provider a conservare elementi che vanno al di là della mera identificazione degli utenti (le password, ad esempio).

Tra l’altro – si fa notare – se un utente dovesse cambiare la password, l’obbligo di conservazione nei database sarebbe prorogato di un altro anno (!).  

Insomma, con il pretesto della lotta al terrorismo, il governo francese potrebbe costringere i provider a rivelare l’identità delle persone indagate (e questo è giusto e normale) ma anche le parole chiave, e dunque frugare in ogni meandro digitale…

Il Consiglio di Stato ha un anno per esaminare il ricorso e decidere in merito.

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Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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