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Turchia: domani Don’t touch my Internet!

Il 22 agosto prossimo la Turchia metterà un altro filtro alla rete. Da quel giorno sarà lo Stato a decidere cosa possono o non possono leggere i cittadini su internet, quali siti visitare e quali no. La Information Technology Authority (ICTA) avrà il potere di imporre la censura ai provider che non si sottoporranno al nuovo regolamento. Il pretesto è quello che i censori usano adottare per coprire le loro magagne: proteggere i bambini dalla pornografia e dai pedofili. Non tutti i turchi abboccano. Per questo domani – domenica 15 maggio – i cittadini che hanno a cuore la libertà in rete scenderanno in piazza a Istanbul e in altre città turche e europee (Colonia, Vienna e Amsterdam). Slogan delle manifestazioni: Do not touch my Internet. Ad aggiungere benzina sul fuoco è lo stesso primo ministro conservatore Tayyip Erdogan, leader del partito islamico-moderato Akp. Facebook è ”una tecnologia cattiva. Le pagine di Facebook sono ripugnanti e orrende”, ha detto.

Do not touch my Internet

Per la Turchia è un altro passo indietro, in tema di diritti civili e libertà di stampa. Il Paese è nella lista dei “sorvegliati speciali” di Reporters sans frontières, che accusa Ankara di essere tra i nemici di internet. Sono migliaia i siti già bloccati, tra i cinque e i trentasettemila.

Le nuove norme prevedono che ogni utente potrà “scegliere” uno dei quattro filtri approvati dalla ICTA.   Il principale partito di opposizione, il socialdemocratico e laico Chp, sostiene che il regolamento è invece ”la dichiarazione di morte di internet in Turchia” e la stampa avversaria di Erdogan fa paralleli con le censure di Cina, Corea del Nord e Iran. Già si annunciano ricorsi fino alla Corte europea dei diritti dell’Uomo.

Questa censura istituzionale riguarda tutti, non solo chi va su internet,  ha scritto Ismet Berkan sul quotidiano Hürriyet, nell’annunciare le manifestazioni di domani.

AGGIORNAMENTO SULLE MANIFESTAZIONI 15 maggio 2011

Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza oggi in piu’ citta’ della Turchia per protestare contro la censura alla quale sono sottoposti i siti Internet nel Paese. A Istanbul circa 5.000 persone hanno sfilato lungo il centrale viale Istiklal, principale arteria commerciale della citta’, scandendo ”Turchia libera, Internet libero”. O ancora, ”Tayyip, giu’ le mani dal mio Internet”, con riferimento al primo ministro Tayyip Erdogan, ha constatato un giornalista dell’Afp sul posto. Numerosi anche i cartelli con slogan simili.


Diverse manifestazioni erano previste in una trentina di citta’ in tutto il Paese. Nella capitale, Ankara, circa 500 persone hanno risposto all’appello e alle manifestazioni hanno aderito diverse associazioni e piccoli partiti di sinistra.

L’accesso a migliaia di siti Internet e’ stato bloccato in Turchia principalmente a causa di contenuti sessuali ma anche per via di commenti politici, come nel caso di insulti a Mustafa Kemal Ataturk, il padre della Turchia moderna. (Fonte: AFP)

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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