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Il Corriere della Sera cerca giornalisti

AGGIORNAMENTO. E’ l’uomo che morde il cane. Con le redazioni zeppe di giovani precari sottopagati e sfruttati, fa notizia il quarto di pagina che il quotidiano milanese dedica oggi a un insolito (inedito?) annuncio pubblicitario: “Il Corriere della Sera ricerca giovani redattori da inserire nelle proprie redazioni giornalistiche“. Ho guardato più volte la data. Non è l’edizione del primo aprile.

“Le persone – prosegue l’annuncio, scritto in burocratese stretto – parteciperanno a progetti di sviluppo e di crescita della Testata, offrendo un valido contributo anche multimediale”.

I requisiti richiesti.

(clicca per ingrandire l'immagine)

Potranno candidarsi alla selezione i giornalisti professionisti in possesso dei seguenti requisiti:

  • Laurea Triennale/Specialistica/Vecchio Ordinamento;
  • Diploma rilasciato dalle Scuole di Giornalismo riconosciute dall’Ordine dei Giornalisti (purchè acquisito dopo il conseguimento della Laurea);
  • Iscrizione all’Albo dei Giornalisti;
  • Fluente conoscenza di almeno due lingue straniere;
  • Buona capacità di utilizzo dei principali software applicativi in ambiente Windows;
  • Esprerienza pregressa in ambito giornalistico di almeno un anno, con ottima conoscenza e utilizzo corrente di canali multimediali e online (video, blog, forum, social network…).

Per candidarsi online vai su

http://lavoraconnoi.corriere.it/

compila il form e allega un cv in formato pdf.

C’è anche un QR code per fare più in fretta:

AGGIORNAMENTO. Libertà di Stampa e Diritto all’Informazione ha sentito in proposito il Comitato di Redazione del Corriere della Sera: “L’ iniziativa ha avuto un appoggio sostanziale da parte del Comitato di redazione. ‘’Abbiamo chiesto di privilegiare i disoccupati, i precari coloro che hanno avuto contratti a termine e gli assunti a tempo indeterminato. E la direzione si è detta d’accordo con questi criteri’’, spiega a Lsdi un componente del Cdr.

‘’Anche il sindacato in questi anni ha spesso avallato un sistema di assunzioni opaco, che privilegiava interessi del tutto estranei ai criteri di merito. Noi abbiamo cercato di raddrizzare questo andazzo – aggiunge l’ esponente del sindacato interno -, non so se ci riusciremo ma ci tenteremo. Bisogna dire che in questo anche la direzione ha convenuto che è meglio usare criteri di trasparenza e solidarietà”.

 

 

 

 

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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