Giù le mani da Internet dice l’OSCE
13 Luglio 2011 Pubblicato da RG
- 13 Luglio 2011
- ATTUALITA', RETI, SCENARI DIGITALI
- AGCOM, censura, cittadinanza digitale, copyright, diritto all'informazione, internet, OSCE
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Internet deve restare libero e l’accesso alla rete dovrebbe essere considerato un diritto fondamentale, ha detto il Rappresentante OSCE per la libertà dei media, Dunja Mijatovic, durante la presentazione del rapporto Freedom of Expression on the Internet (Studio delle disposizioni giuridiche e pratiche relative alla libertà di espressione, al libero flusso delle informazioni e al pluralismo dei media nei 56 paesi aderenti).
Lo studio esamina la regolamentazione dei contenuti di Internet nei Paesi dell’OSCE e valuta le leggi nazionali alla luce degli impegni OSCE e delle norme internazionali sulla libertà di espressione e accesso all’informazione.
L’OSCE si affianca così alle Nazioni Unite, che – il mese scorso – avevano dichiarato: ““Le restrizioni all’uso di internet costituiscono una violazione di diritti umani fondamentali, anche perché internet facilita la piena realizzazione di altri diritti come quello all’educazione, alla partecipazione alla vita culturale e sociale e alla libertà di espressione, oltre a promuovere lo sviluppo della società nel suo insieme”.
Quello dell’OSCE è un rapporto più ricco di ombre che di luci. Molti paesi non riconoscono che la libertà di espressione e la libertà dei media deve valere anche per Internet. Lo studio sostiene che le misure di filtraggio e di blocco sono in molti casi incompatibili con la libertà di espressione e la libera circolazione delle informazioni, che sono entrambi impegni fondamentali dell’OSCE.
L’OSCE critica indirettamente la Legge Hadopi in vigore in Francia, che permette alle autorità di disconnettere gli utenti sospettati di download illegale. Il rapporto OSCE è stato redatto prima dell’approvazione dello schema di delibera Agcom per la protezione del copyright in Italia.
Se si leggono attentamente le 233 pagine della relazione, non sembrano esserci dubbi. Il provvedimento italiano non sarebbe piaciuto al Rappresentante OSCE per la libertà dei media.
Appuntamento al prossimo Freedom of Expression on the Internet.