Se Alitalia va al call center aumenta il divario digitale
11 Agosto 2011 Pubblicato da Pino Bruno
- 11 Agosto 2011
- ATTUALITA', SCENARI DIGITALI
- Alitalia, consumatori, digital divide
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Gentile cliente, dal 23 agosto il numero telefonico del Customer Care non sarà più 06 2222 bensì 89 20 10. Così mi/ci ha fatto sapere Alitalia con una mail. Dovremo pagare (salato), per contattare la compagnia aerea, il che – inevitabilmente – farà aumentare i costi complessivi del servizio. Diranno i più smaliziati/smanettoni: chisenefrega, tanto faccio tutto on line, non c’è bisogno di telefonare. Già, ma gli altri (che sono i più)? Quelli che le prenotazioni le fanno al telefono? E poi, se si vuole cambiare l’orario del volo, l’unica strada è la cornetta, non si può fare online. Così aumenta anche il divario digitale, tra gli have (dotati di strumenti digitali, connettività, capacità di operare online) e gli have not (questi ultimi ulteriormente penalizzati).
Facciamo un po’ di conti. Dal 23 agosto per chiamare Alitalia si dovranno pagare:
Tariffe da rete fissa, IVA inclusa: 12 centesimi di euro alla risposta e 30 centesimi di euro per ogni minuto di conversazione.
Tariffe da rete mobile, IVA inclusa: TIM (15 centesimi alla risposta + 48 centesimi/min); Vodafone (15,5 centesimi alla risposta + 93 centesimi/min); Wind (15 centesimi alla risposta + 96 centesimi/min); Tre (12 centesimi alla risposta + 180 centesimi/min).
“Le tariffe – fa sapere la compagnia – verranno adeguate al ribasso, ad un massimo di 49 centesimi di euro/min, come da richiesta di Alitalia, con tempi che dipendono dal singolo operatore telefonico”.
Il call center a pagamento è stato finora prerogativa delle compagnie aeree low cost, ovvero risparmi sul biglietto, ma ti facciamo pagare tutto il resto. Insomma, una nuova tassa indiretta.
Per risparmiare, urgono corsi serali di alfabetizzazione digitale.