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Il tulipano la casa e le bolle speculative

Che c’entra un tulipano con la casa? C’entra, e non sto parlando di giardinaggio ma di economia e bolle speculative. C’era una volta in cui una casa grande e bella aveva lo stesso prezzo di un tulipano. Succedeva in Olanda, nel ‘600. In quegli anni Rembrandt vendette il suo dipinto Ronda di notte per 1650 fiorini mentre a Haarlem il bulbo più famoso, Semper Augustus, fu quotato 6000 fiorini. Poi la bolla dei tulipani esplose e l’economia di un intero paese se ne andò ramengo.  La storia è nota agli economisti, alle istituzioni monetarie e finanziarie, a politici e governi di tutto il mondo, i quali, evidentemente, se ne fottono. Solo l’Islanda non ha infilato la testa sotto la sabbia e messo in galera i banchieri che spacciavano titoli spazzatura. Se provate a sostituire la parola tulipano con la parola casa, ecco la Crisi dei subprime 2006-09, con l’onda lunga arrivata fino ai nostri giorni.

Pamphlet sulla Bolla dei tulipani, stampato nel 1637

 

Perché ve ne parlo? Perché ho visto e rivisto in questi giorni due film che dovrebbero essere proiettati a tormentone in ogni casa, scuola, luogo di lavoro, sede di partito e sindacato, parrocchia, oratorio, gruppo scout, eccetera.

Il primo è To big to fail (Il crollo dei giganti, 2011, diretto da Curtis Hanson, basato sull’omonimo best-seller di Andrew Ross Sorkin, giornalista ed economista del New York Times.), che Sky sta riproponendo abbastanza spesso.

 

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=-EGqIhKSx1c[/youtube]

 

L’altro, un po’ più ameno ma comunque educativo, è Wall Street (Il denaro non dorme mai, 2010, diretto da Oliver Stone e interpretato da Michael Douglas e Shia LaBeouf). Qui c’è anche un riferimento preciso alla bolla dei tulipani, che il pescecane della finanza Gordon Gekko/Michael Douglas conosce bene…

 

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=p9OXu6lnbo0[/youtube]

 

Ecco qui. E mentre penso ai banchieri islandesi in galera e al conto che in Italia pagheranno invece pensionati e lavoratori dipendenti, mi accingo a leggere un libro quasi profetico che, due anni fa, quando è stato pubblicato in Italia da Etas, mi era sfuggito.

 

E’ il saggio di Fernando Trìas de Bes  “L’uomo che scambiò la sua casa con un tulipano. Dalle crisi di ieri alla prossima bolla finanziaria: come evitare di cascarci di nuovo” (Collana: Finanza e Analisi finanziaria, ISBN 9788845315787,Anno 2009, pp. XVI+256, 19,50 Euro). L’autore è uno studioso e innovatore di management di fama internazionale già autore di numerosi libri tradotti in oltre 30 lingue nonché collaboratore abituale de El Paìs Semanal. E’ stato coautore con Philip Kotler del classico Marketing laterale.

Chissà, se imparo qualcosa, prima della prossima bolla espatrio in Islanda.

 

 

 

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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