Pillole digitali nel decreto sulle liberalizzazioni
14 Gennaio 2012 Pubblicato da Pino Bruno
- 14 Gennaio 2012
- APPROFONDIMENTI, ATTUALITA', BUONI ESEMPI, E-GOVERNMENT, SCENARI DIGITALI
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Potrebbero esserci pillole digitali, nel decreto sulle liberalizzazioni che il Consiglio dei ministri si appresta ad approvare il 19 gennaio prossimo, se le indiscrezioni saranno confermate. La prima pillola riguarda le truffe sulle assicurazioni per la responsabilità civile sulle automobili. Piaga tutta italiana, perché i contrassegni può falsificarli anche un bambino. E infatti ci sono in giro milioni di furbetti (e vittime di truffatori) che l’assicurazione non la pagano. Tre milioni, secondo l’Aci. La conseguenza è che tutti noi paghiamo la RC Auto più dispendiosa d’Europa, anche perché le compagnie ci marciano e prendono a pretesto le truffe per rincarare il premio ogni anno.
Cosa vuol fare il Governo? Sistemare etichette RFID [1] nei contrassegni. RFID significa Radio Frequency IDentification o Identificazione a radio frequenza. I tag RFID sono a prova di contraffazione e possono essere letti a distanza, semmai da autovelox e dal SICVE- Safety Tutor [2] autostradale. Se il contrassegno è taroccato non c’è scampo e il sequestro del veicolo garantito.
Anche la seconda pillola riguarda la RC Auto. La bozza del decreto sulle liberalizzazioni prevede un forte sconto se l’automobilista accetta di installare sull’auto una “scatola nera” fornita gratuitamente dalla compagnia di assicurazioni. La black box funziona più o meno come quella degli aeroplani. In caso di incidenti, è in grado di fornire informazioni preziose per chiarire dinamica e responsabilità. E’ un’opportunità che alcune compagnie prospettano già ai clienti. Il Governo però chiederà maggiore trasparenza alle assicurazioni, per evitare eventuali, sottese, fregature.
La terza pillola dovrebbe incentivare l’uso della moneta elettronica, perché prevede un forte intervento sulle commissioni per l’uso di bancomat e carte di credito. Non ci sono molti particolari, ma questa volta i criteri non saranno più stabiliti da convenzioni con le banche, bensì da un decreto del ministero dell’Economia.
Se poi il Governo dovesse recepire anche una piccola parte dei suggerimenti dati da Agcom e mettere mano all’Agenda Digitale del Paese, le pillole potrebbero essere molto più numerose…
[1]RFID: In telecomunicazioni ed elettronica RFID (o Radio Frequency IDentification o Identificazione a radio frequenza) è una tecnologia per l’identificazione e/o memorizzazione dati automatica di oggetti, animali o persone (AIDC Automatic Identifying and Data Capture) basata sulla capacità di memorizzazione di dati da parte di particolari dispositivi elettronici (detti tag o transponder) e sulla capacità di questi di rispondere all'”interrogazione” a distanza da parte di appositi apparati fissi o portatili chiamati per semplicità’ “lettori” (in realta’ sono anche scrittori) a radiofrequenza comunicando le informazioni in essi contenute. In un certo senso possono essere quindi assimilabili a sistemi di “lettura e/o scrittura” senza fili con numerosissime applicazioni. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Rfid
[2] SICVE: …a differenza del normale autovelox, che misura la velocità istantanea dei veicoli in una certa sezione stradale, il Tutor ne misura invece la velocità media tra due sezioni lontane anche diversi chilometri, in modo da fornire una misura attendibile ed incontestabile per rilevare le infrazioni, senza penalizzare chi supera il limite di velocità per brevi tratti come, ad esempio, durante un sorpasso. In corrispondenza di ogni tutor è installata un’apposita segnaletica di preavviso. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/SICVE
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