E adesso accendete la luce e scaldatevi col fotovoltaico
8 Febbraio 2012 Pubblicato da Pino Bruno
- 8 Febbraio 2012
- AMBIENTE
- Danimarca, ecologia, energia, eolico, fotovoltaico, unione europea
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Polemizzare con il prof. Franco Battaglia – Nomen omen – è davvero azzardato. Un umile cronista del web, microbo dell’informazione, contro un Luminare Della Scienza (tutto maiuscolo). E’ Battaglia persa in partenza. Oggi l’Esimio, dalle colonne del Giornale di Sallusti, scrive che se in Italia moriamo di freddo è colpa degli ambientalisti: “E adesso accendete la luce e scaldatevi col fotovoltaico”, gode il Battaglia. E aggiunge “Deciso no al fotovoltaico e deciso no all’eolico: gli impianti esistenti andrebbero smantellati, ché sono inutili, dannosi e costosi. No al petrolio, che non va bruciato per produrre elettricità. E no, deciso no, ai rigassificatori. Sì al nucleare, che va riavviato. Sì al carbone, il cui uso va incrementato. Ni al gas: urgerebbe ridurne l’uso”.
No al fotovoltaico e all’eolico, dunque, scrive il Battaglia che, del tutto involontariamente, si schiera proprio con gli integralisti dell’ambientalismo domenicale. Quelli che, per l’appunto, sono contrari all’eolico perché disturba gli uccellini o allontanerebbe turisti e bagnanti dalle spiagge. Le pale in mare, semmai a un chilometro dalla costa, turberebbero il relax e il belvedere. Per non parlare del fotovoltaico sui tetti. Che bruttura, che orrore! Le antenne televisive e i ripetitori dei cellulari, quelli si, sono un piacere per la vista.
E comunque, per ironia delle coincidenze, proprio oggi EUobserver.com parla di eolico e cita le statistiche della European Wind Energy Association. Che piaccia o non al prof. Battaglia, l’energia prodotta dal vento garantirà il 20 per cento dei consumi elettrici europei entro il 2020.
In Danimarca – paese leader anche in questo campo – l’energia eolica nel 2011 le turbine eoliche disseminate anche davanti al lungomare di Copenhagen, assicurano il 24 per cento della produzione interna di elettricità. E’ la cifra più alta in Europa.
Gli investimenti sono in aumento. L’anno scorso circa 12.600.000.000 di euro sono stati impegnati in centrali eoliche europee. Nel 2010 la cifra era meno di dieci miliardi.
Proprio ieri il commissario europeo per l’Energia Gunther Oettinger ha detto che la fattura petrolifera in Europa è aumentata di 100 miliardi di euro nel 2010-11.
La Commissione Europea vuole che l’industria investa in turbine eoliche off-shore e sostiene la ricerca di nuove tecnologie per rendere i generatori eolici ancora più efficienti.
Gentile prof. Battaglia, è mai possibile che a Copenhagen e a Bruxelles siano tutti amici di “Di Pietro e delle sirene Verdi”?
E’ vero, comunque, Esimio Scienziato. Se avessimo i tetti di case, scuole, fabbriche, uffici disseminati di micro turbine eoliche e pannelli che catturano l’energia dalla luce, potremmo scaldarci col vento e con il fotovoltaico.