Il software open source conquista l’alta qualità
28 Febbraio 2012 Pubblicato da Pino Bruno
- 28 Febbraio 2012
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- agenda digitale, open source, pubblica amministrazione
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I sostenitori del software open source possono ben vantarsi di essere stati sempre lungimiranti. La statunitense Coverity, leader mondiale dei test di laboratorio per attestare pregi e difetti dei programmi informatici, dice che il codice adoperato per scrivere i programmi a sorgente aperta più noti è di alta qualità, almeno pari se non superiore al software proprietario in commercio o reso disponibile per usi gratuiti (i browser, ad esempio). E’ il risultato del 2011 Coverity Scan Open Source Integrity Report, che si può leggere liberamente qui, previa registrazione. Non è notizia di poco conto, perché sull’open source si sta giocando una partita delicata per i conti dello Stato. Il governo Monti preme sull’acceleratore del software open source, da adottare a tutti i livelli della Pubblica Amministrazione. Servirebbe per risparmiare e far dialogare tra loro enti che oggi adottano sistemi e linguaggi disparati e incompatibili. Una costosa e farraginosa torre di Babele.
I dettagli tecnici del rapporto sono soprattutto per addetti ai lavori e possono essere così sintetizzati. Coverity ha analizzato trentasette milioni di righe di codice di quarantacinque importanti progetti open source e ha confrontato i risultati con analoghi software proprietari.
In informatica, open source (termine inglese che significa sorgente aperta) indica un software i cui autori (più precisamente i detentori dei diritti) ne permettono, anzi ne favoriscono il libero studio e l’apporto di modifiche da parte di altri programmatori indipendenti. Questo è realizzato mediante l’applicazione di apposite licenze d’uso…
I software open source attualmente più diffusi sono Firefox, OpenOffice.org, VLC, Gimp, 7-Zip, oltre ad un gran numero di progetti rivolti non all’utente finale ma ad altri programmatori. Sono inoltre degne di nota le famiglie di sistemi operativi BSD, GNU, Android e il kernel Linux i cui autori e fautori hanno contribuito in modo fondamentale alla nascita del movimento. La comunità open source è molto attiva, comprende decine di migliaia di progetti, numero tendenzialmente in crescita.
…Con il termine software proprietario o software privato si indica quel software che ha restrizioni sul suo utilizzo, sulla sua modifica, riproduzione o ridistribuzione, solitamente imposti da un proprietario. Queste restrizioni vengono ottenute tramite mezzi tecnici o legali (da Wikipedia).
Ebbene, la densità media dei difetti per migliaio di righe dei codici open source è 0,64, mentre quella dei codici del software “industriale” è 1,0. In particolare, Linux 2.6, PHP 5.3, PostgreSQL e 9,1 sono riconosciuti come progetti open source ad altissima qualità. Così sostiene Coverity, che lavora anche per il governo statunitense.
D’altronde, basta provare il browser open source Firefox di Mozilla o il media player VLC per rendersi conto dei livelli di eccellenza raggiunti dall’open source.