Sfidate Alan Turing con Enigma
4 Settembre 2012 Pubblicato da Pino Bruno
- 4 Settembre 2012
- APPROFONDIMENTI, SCENARI DIGITALI, SCIENZE
- Alan Turing, crittografia, Enigma
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Volete provare Enigma? Sono passati ottantanove anni dalla sua invenzione, ma il dispositivo elettromeccanico per cifrare messaggi creato dall’ingegnere tedesco Arthur Scherbius e violato da Marian Rejewski e Alan Turing, continua ad affascinare i cultori della crittografia. Nel centenario della nascita dello scienziato e con la speranza che Alan Turing possa essere presto riabilitato dalla matrigna Gran Bretagna, si moltiplicano gli eventi per ricordarlo. Provo a farlo anch’io, segnalandovi il suggestivo simulatore di Enigma a tre rotori realizzato qualche anno fa per il web (con Adobe Flash) dal fisico informatico tedesco Frank Spiess.
Il funzionamento del simulatore è molto simile a quello della macchina originale. Si settano i singoli rotori e si immette il testo da cifrare. Il sistema genera una chiave per la decrittazione, che può essere spedita via mail al destinatario del messaggio.
I cablaggi dei rotori del simulatore – dice Frank Spiess – sono gli stessi dell’Enigma originale. Se avete difficoltà, su questo link ci sono le istruzioni per l’uso. Se poi volete procurarvi una replica perfetta della macchina tedesca, per usi didattici, c’è l’appassionato Jim Oram, che ve ne spedisce una per 43 dollari, insieme con l’educational package.
Enigma fu creata da Arthur Scherbius nel 1923 per cifrare messaggi riservati tra banche, aziende e istituti finanziari. Sette anni dopo la macchina, con ulteriori modifiche, fu adottata dalle forze armate tedesche per trasmettere dispacci alle truppe. I nazisti ne costruirono centomila.
“Prima dell’invasione nazista della Polonia, il matematico Marian Rejewski, progettò una macchina apposita chiamata Bomba, per simulare il funzionamento di una macchina Enigma ed ottenere da un messaggio cifrato, con tentativi sistematicamente reiterati, le chiavi di regolazione della macchina che aveva eseguito la cifratura e quindi poterlo decifrare a sua volta. I tedeschi però cambiarono il funzionamento di Enigma introducendo un insieme di cinque rotori, dei quali ne venivano usati sempre solo tre ma diversi ogni giorno: questo moltiplicava per sessanta le combinazioni possibili e la bomba polacca non poteva affrontare un tale incremento di complessità.
Alla vigilia dell’invasione della Polonia, nel 1939, il progetto venne trasferito agli inglesi, i quali organizzarono un’attività di intercettazione e decifrazione su vasta scala delle comunicazioni radio tedesche a Bletchley Park e con l’aiuto di grandi matematici come Alan Turing, riprogettarono la Bomba e idearono diversi metodi per forzare le chiavi di codifica tedesche, che davano come prodotto il testo in chiaro, noto con il nome in codice Ultra.
I servizi d’intelligence militari tedeschi Abwehr utilizzarono un particolare modello, l'”Enigma-G”.
Nel 1944, un’ulteriore evoluzione della Bomba portò all’introduzione dell’elaboratore Colossus.
Per la Marina tedesca venne messa a punto una versione particolare di Enigma, che impiegava quattro rotori cifranti presi da un set di otto (quelli delle Enigma terrestri più tre nuovi rotori esclusivi per la marina) e poteva usare due diversi riflettori a scelta, per aumentare ancora il numero di combinazioni disponibili.
Nel maggio del 1941 la marina inglese riuscì a mettere le mani su un apparato Enigma intatto e sui documenti di cifratura, catturando un sommergibile tedesco durante un attacco da parte di quest’ultimo ad un convoglio alleato. Questa operazione è conosciuta col nome di PRIMROSE”. [1]