Profumo di tablet (a scuola)
4 Dicembre 2012 Pubblicato da Pino Bruno
- 4 Dicembre 2012
- ATTUALITA', GIORNALISMI, SCENARI DIGITALI
- Ministero dell'istruzione, scuola, tablet
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12 settembre 2012, primo giorno di scuola. Così parlò il ministro per l’istruzione, Francesco Profumo: “…Per le quattro Regioni della Convergenza (Puglia, Campania, Sicilia e Calabria) l’intervento è ancora più capillare e prevede, finora, il coinvolgimento di 2.128 scuole (il 64,5% del totale) nelle quali sarà assegnato un tablet ad ogni insegnante. Il finanziamento complessivo è 31.836.574 milioni di euro. Nello specifico, 712 scuole in Campania (59.9%), 599 in Puglia (85.3%), 233 in Calabria (57.2%) e 584 in Sicilia (58.3%)”. E giù titoloni sui giornali. 3 dicembre 2012, rapido sondaggio su Facebook per chiedere agli amici prof delle quattro regioni se hanno avuto il tablet promesso. Risultato: neanche uno.
Alcune risposte:
“E’ stata l’ennesima menata!”;
“falso…la tematica che circola tra le scuole riguarda soprattutto gli ulteriori accorpamenti previsti…tagli, riduzioni…inoltre è in corso da parte di un responsabile ad acta la verifica dei bilanci di spesa delle varie scuole”;
“mia moglie, insegnante, me l’ha chiesto per natale perché le serve a scuola…”;
“nessun tablet, ma che dico, nemmeno la carta e il toner per le fotocopie”;
“Niente niente niente”;
“Mbron’t!!!per dirla barese” (detto indigeno che significa neanche l’ombra. NdR);
“Assolutamente no. A quello che scrivi vorrei aggiungere che nel mese di maggio il ministro aveva previsto per le scuole del Mezzogiorno particolari finanziamenti….Ovviamente non è arrivato nulla”;
“profumo di tablet, ma nulla più…”;
“Da noi, del tablet, neanche il profumo…”;
“I’m a teacher. No tablet at all. Promises and propaganda”;
“non c’è traccia di tablet e non ci siamo mai illusi che ce ne fosse”;
“Assolutamente nulla!”;
“Sono docente non solo non e stato dato a ME ma a Nessuno e sinceramente trovo sia uno spreco, preferirei una LIM e un Portatile fisso on ogni aula collegati i dati ai nostri portatili personali per gestirete il lavoro da casa, dove si lavora il doppio”.
“Confermo, non se ne è sentito neanche parlare per sbaglio, nelle scuole, se non come battuta nei corridoi tra i docenti alle prese con la mancanza di carta per fotocopie”.
Fin qui i professori. Per scrupolo contatto anche un dirigente scolastico. La risposta è dello stesso tenore.
Il sondaggio, ovviamente, non ha valore statistico, ma la dice lunga sull’attitudine inveterata dei politici (in questo caso anche dei tecnici) al proclama facile.
Tablet et circensem.