Spionaggio globale e Orwell va a ruba
12 Giugno 2013 Pubblicato da Pino Bruno
- 12 Giugno 2013
- AU HASARD
- george orwell, intercettazioni, privacy, sicurezza informatica, social network, spionaggio, turchia, twitter, Usa
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Pare che lo scandalo dello spionaggio globale in rete messo in atto dalla National Security Agency statunitense stia facendo impennare le vendite di “1984”. Su Amazon US i tempi di consegna dell’edizione in brossura vanno da una a tre settimane. Intramontabile best seller. L’evoluzione tecnologica ha trasformato il “Grande Fratello” in un “Immenso Fratello” digitale, ma i “fondamentali” della paranoica e capillare sorveglianza dei cittadini restano gli stessi del romanzo di George Orwell.
Modello prêt-à-porter, facilmente esportabile. In Turchia, ad esempio, dove impazzano i reati “commessi per mezzo di Twitter”, cioè decine e decine di persone finiscono in carcere per aver twittato “Incontriamoci a Piazza Gundogu alle 19:30”, “Non andare a Piazza Losanna, c’è la polizia” o “Ci stanno prendendo a manganellate”.
E come fanno polizia e servizi segreti di Ankara a individuare, identificare e mettere le manette agli autori di cinguettii così eversivi? Sorveglianza capillare e accesso alle banche dati del social network. In tal caso, diventa ininfluente che ci sia l’autorizzazione della magistratura turca. Lì finiscono in carcere a decine anche gli avvocati che osano protestare per la brutalità della polizia.
Che siano Immensi, Grandi o Piccoli, questi Fratelli sono tra noi, permeano la nostra vita dall’alba al tramonto e pure quando dormiamo, come ci racconta oggi Ettore Livini su La Repubblica (a pagina 16 dell’edizione di carta), e come ha ricordato ieri il Garante della Privacy, Antonello Soro.
E allora? Rispolverate la vostra vecchia copia di “1984”, ricompratela se è andata smarrita e rileggete le vicende del signor Winston Smith.
Fate in fretta, prima che arrivino i pompieri di Fahrenheit 451.
Di paranoia in paranoia, non si sa mai.