Twitter, sei quello che twitti
17 Giugno 2013 Pubblicato da Pino Bruno
- 17 Giugno 2013
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No, a differenza degli altri, Twitter non ha fatto la spia. Il social network ha respinto le richieste del governo degli Stati Uniti e della NSA, l’agenzia per la sicurezza nazionale al centro dello scandalo Prism, di accedere ai dati degli utenti. L’avvocato di Twitter Alex Macgillivray ritiene che il social sia uno strumento di comunicazione che deve rimanere “neutrale come è neutrale la penna con cui si scrive”. Un altro punto a favore di Twitter. Il giornalista del Corriere del Mezzogiorno Ludovico Fontana ha visitato di recente il quartier generale del social network, al 1355 di Market Street, San Francisco. Ecco il suo racconto per il mio blog.
La sala mensa di Twitter non può che chiamarsi #comfort, con l’hashtag. E’ una piccolezza, una di quelle curiosità che ti rimangono quando gli altri ti chiedono di raccontare quello che hai visto della sede di Twitter a San Francisco. Ma dopo l’annuncio di Facebook per l’adozione degli hashtag, torni a pensare a quella «#» messa davanti a tutto, e come ormai sia diventato naturale usarla.
Ho visitato Twitter con un gruppo di giornalisti e blogger di tutto il mondo. Siamo arrivati a metà mattinata. Era il secondo incontro della giornata: prima eravamo stati in un grande edificio dove hanno sede Zynga e altre compagnie, che ospita nell’atrio giochi, biliardini e tavoli da ping pong. Tutt’altra cosa è invece l’ingresso dell’edificio di Twitter, un palazzone in stile art deco in Market Street, vicino al municipio. Siamo stati in due dei tre piani che l’azienda occupa.
Nel primo piano che abbiamo visitato c’era una stanza per accogliere gli ospiti, dove ci hanno distribuito bibite e dove c’è anche una postazione che ti permette di scattare una foto e twittarla immediatamente attraverso l’account Twisitor
Dall’altra parte, sullo stesso piano, si entra invece nella grandissima mensa (descritta alcuni giorni fa anche da Andrea Marinelli). Da lì si accede a un grande terrazzo con tavolini, prato e anche, finalmente, un gioco: si chiama cornhole, una specie di pallacanestro che consiste nel lanciare sacchetti di mais verso una scatola di legno con un buco (qui le foto di un altro gruppo di giornalisti che ha visitato la sede nel 2009).
Dopo qualche minuto ci hanno invece portato al piano superiore, dove si è tenuto l’incontro con alcuni responsabili della società. Eravamo in una sala separata da una parete trasparente da uno spazio dove lavoravano decine di dipendenti. La discussione era centrata sul tema della nostra visita (migliorare la società attraverso i nuovi media). E il modo migliore per raccontarlo è attraverso le storie, come quelle descritte su stories.twitter.com
La mia domanda è stata sui pericoli dell’uso scorretto del network. Un tweet sbagliato, o inviato per errore, può portare a conseguenze pesanti sul piano sociale o legale. La risposta è basata su tre aspetti. Buonsenso da parte di chi twitta, ruolo dei media nell’educare a un uso responsabile e, naturalmente, leggere con attenzione termini di servizio del sito.
Le regole d’uso di Twitter, infatti, sono chiare (https://twitter.com/tos). Questa è la più importante:
Quello che dici su Twitter potrà essere visto istantaneamente in tutto il mondo. Sei quello che twitti!
Non bisogna mai dimenticarlo.
Ludovico Fontana @ludovicofontana