Se ci spiano pure il bebè nella culla
16 Agosto 2013 Pubblicato da Pino Bruno
- 16 Agosto 2013
- SICUREZZA
- domotica, NSA, sicurezza informatica, videosorveglianza
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Non è il caso di prendere sottogamba gli oggetti connessi alla rete. Appena trovano un varco nella sicurezza, i delinquenti informatici vi si intrufolano e possono combinare guai seri. Ne sanno qualcosa i genitori texani di una bambina di due anni, nella cui cameretta era stata attivata una videocamera collegata alla rete wireless domestica. Mamma e papà pensavano di stare tranquilli, nella stanza accanto, pronti ad intervenire in caso di rumori sospetti. Peccato che un pirata digitale avesse preso il controllo del sistema e cominciato a gridare volgarità contro la piccola e poi nei confronti dei genitori accorsi subito dopo.
Trauma infantile scongiurato, in questo caso. La bambina è sorda e non si è accorta di nulla, ma Mark Gilbert e signora, cittadini di Houston, hanno passato davvero un brutto momento. La coppia ha raccontato l’episodio sui social network e poi è stata intervistata da una rete televisiva statunitense. Il caso ha fatto divampare il dibattito su domotica e sicurezza informatica, come Tom’s Hardware ha sottolineato un paio di giorni fa.
E’ il caso di soffermarsi sulla disavventura dei coniugi texani. Sui siti specializzati era stata evidenziata la falla di sicurezza di alcuni modelli di videocamera prodotti da Foscam. L’azienda aveva rilasciato un software (patch) per colmarla, ma probabilmente in casa Gilbert il dispositivo non era stato ancora aggiornato. D’altronde non è detto che il consumatore a digiuno dei retroscena della tecnologia sia attrezzato alla bisogna. Uno va in negozio, chiede un videocitofono per sorvegliare i bambini e si fida del venditore. Fa male, certo. Dovrebbe documentarsi prima, imparare a proteggere meglio tutto quello che va in rete, ma conosciamo tutti la superficialità di approccio al tema della sicurezza informatica. A cominciare dalla password pippo1234 sul computer dell’ufficio.
E, comunque, il problema ci tocca da vicino quando è in ballo la privacy casalinga. In futuro ci saranno sempre più elettrodomestici collegati alla rete. Ci garantiranno forse una migliore qualità della vita ma, se non si metterà mano alla sicurezza, l’altra faccia della medaglia sarà l’esposizione a ogni tipo di voyeurismo. Dei delinquenti informatici e delle occhiute agenzie di spionaggio.
L’anno scorso Wired US anticipò lo scandalo DataGate nel rivelare che la NSA aveva piazzato i suoi rilevatori negli snodi strategici di tutti i sistemi di telecomunicazione, facendo largo uso di software molto potenti per il Deep Packet Inspection, l’analisi capillare di tutto il traffico Internet. Un sistema in grado di intercettare persino forni e frigoriferi “intelligenti”.
Forse persino alla NSA nessuno aveva pensato all’innocuo videocitofono nella camera da letto dei bambini. Il delinquente che ha violato la pace familiare della famiglia di Houston ha messo la pulce nell’orecchio agli spioni di professione.