Se Zeus ci fulmina lo sapremo in anticipo
23 Agosto 2013 Pubblicato da Pino Bruno
- 23 Agosto 2013
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Ogni giorno sulla Terra si abbattono cinque milioni di fulmini. Spesso cadono a ciel sereno, prima ancora che arrivi il temporale, com’è accaduto a luglio su una spiaggia del tarantino, dov’è morto un ragazzo di dodici anni. Belli da vedere, a volte spettacolari come quelli che l’altra sera hanno abbagliato lo stretto di Messina, ma pericolosi, dannosi e spesso mortali. I fulmini peraltro sono la causa del 16 per cento degli incendi nei boschi dell’Unione Europea e gli interventi per spegnere le fiamme e ripristinare le aree distrutte costano ogni anno 70 milioni di euro. Ci sono mappe in tempo reale per monitorare i fulmini appena caduti in Europa, fornite da EUCLID (European Cooperation for Lightning Detection), mancano però sistemi accurati per prevedere dove e quando i fulmini cadranno.
Tra pochi giorni finalmente lo sapremo.
Entro la fine del mese, infatti, sarà operativo il progetto LOLIGHT (Lightning Mapping and Supercell Tracking System) finanziato dall’Unione con quasi un milione di euro). È un sistema a basso costo in grado di rilevare i fulmini con una precisione di 100 metri. LOLIGHT può tracciare e prevedere folgori anche in tempo reale e mappare gli schemi in un’area di 200 km. Il portale internet che lo ospiterà è quasi pronto. Mancano gli ultimi dettagli, ma il “cuore” del sistema è già funzionante.
Perché è importante sapere dove e quando si abbatteranno i fulmini e perché il progetto è stato finanziato con soldi pubblici?
La risposta sta nell’enorme potenziale commerciale della previsione. La localizzazione precisa e veloce del luogo nel quale il fulmine colpirà può aiutare a ridurre i costi legati al fenomeno. Non solo gli incendi boschivi (le foreste sono un immenso patrimonio ambientale ed economico), dunque. Anche le aziende fornitrici di energia elettrica trarranno beneficio da questo servizio, poiché potranno prepararsi a interruzioni del servizio causate dalle tempeste con piani preventivi di gestione del carico prima che le reti e gli impianti siano colpiti.
Se le interruzioni di erogazione di energia elettrica non sono risolte velocemente, c’è il rischio di guasti a catena. Quando una linea elettrica non funziona, l’elettricità che prima fluiva lungo la linea danneggiata viene spinta verso altri percorsi. Se queste altre linee sono già vicine alla piena capacità, la scarica di elettricità le sovraccaricherà creando un effetto domino che costituisce la causa principale di enormi blackout.
Il progetto è allettante anche per il settore del trasporto aereo. Quando c’è rischio di fulmini, gli aerei devono cambiare rotta per aggirare la zona pericolosa, consumando carburante e ore di lavoro. Usando un monitoraggio preciso e in tempo reale, le rotte potrebbero essere pianificate in modo più accurato, il che sarebbe vantaggioso sia per l’industria che per i passeggeri.
Molte altre infrastrutture civili possono essere compromesse da un fulmine. Come sappiamo, i componenti elettronici sono particolarmente vulnerabili agli sbalzi di tensione causati dai fulmini.
C’è dunque chi trarrebbe grandi vantaggi da un sistema che fornisca dati precisi sui fulmini. In alcuni stati membri dell’Unione Europea i servizi meteorologici nazionali forniscono già informazioni sul fenomeno, acquistate da aziende private. Questi dati però sono spesso poco accurati e molto costosi per gli utenti finali.
I partner scientifici e tecnologici del progetto sono aziende pubbliche e private in Ungheria, Spagna, Austria, Repubblica Ceca, Grecia, Malta e Irlanda.
LOLIGHT è quasi una sfida a Zeus.