Un robot volante ci pulirà la casa
27 Agosto 2013 Pubblicato da Pino Bruno
- 27 Agosto 2013
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- domotica, robot
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Vedo già i vostri sorrisetti di sufficienza e immagino i commenti sarcastici. D’altronde molti di voi hanno avuto la stessa reazione quando, qualche anno fa, si parlava dell’arrivo imminente di piccoli robot che avrebbero pulito i pavimenti. Poi irruppero Roomba e i suoi epigoni e l’ironia lasciò il passo allo stupore. Sorridete pure, ma il Mab del colombiano Adrian Perez Zapata potrebbe diventare realtà. I suoi robottini volanti che ingoiano lo sporco sono tra i venti concept ammessi alla semifinale di Electrolux Design Lab, concorso dedicato agli studenti di design di tutto il mondo, chiamati a presentare idee innovative per gli elettrodomestici del futuro.
Il Mab è un sistema di pulizia composto da un nucleo centrale sferico che ospita 908 robot volanti grandi come insetti. Ogni micro-robot contiene liquido detergente che viene spruzzato su pareti, mobili e oggetti e poi risucchiato insieme con lo sporco.
I piccoli Mab vanno e vengono dall’unità centrale per depositare il sudiciume e ricaricare liquido ed energia elettrica. Ogni robottino è dotato di ali fotovoltaiche per potenziarne l’autonomia. L’unità centrale genera la miscela di acqua e detersivo, alimenta gli insetti-robot, raccoglie lo sporco e, a sua volta, si muove sul pavimento per ripulirlo.
Il sistema va configurato dall’utente, che sceglie l’area da ripulire, e poi funziona in piena autonomia. Alla prima accensione si sceglie la lingua e il Mab può essere governato anche a voce. L’unità centrale richiede una dose di energia iniziale e ha tre modalità automatiche di ricarica: rete elettrica a filo, rete wireless, energia fotovoltaica. È il sistema che sceglie quella più opportuna o disponibile al momento. È possibile scegliere anche periodicità e intensità del lavoro del Mab: lavaggio quotidiano, a giorni alterni, settimanale, grandi pulizie. Immancabile l’applicazione per smartphone e tablet, per la gestione a distanza.
Fanta-domotica? Può darsi, ma i nostri trisavoli dicevano la stessa cosa della lavatrice e della lavastoviglie. Sapremo entro la fine di settembre se la proposta del giovane Zapata riuscirà a surclassare le altre diciannove in concorso. E comunque, andate a vedere gli altri progetti: sono uno più audace dell’altro.
Molti di questi oggetti tra qualche anno saranno nelle nostre case.