Decostruire Detroit: dalle auto ai mobili fatti con il legno delle case abbandonate
12 Dicembre 2013 Pubblicato da Pino Bruno
- 12 Dicembre 2013
- AMBIENTE, BUONI ESEMPI
- ecologia, economia, maker, riuso degli oggetti, startup, Usa
- 2 Commenti
Come si trasforma un disastro in opportunità. Ricordate il fallimento di Detroit? Il 18 luglio scorso la città simbolo dell’industria automobilistica statunitense ha dichiarato bancarotta, con un debito di 18 miliardi di dollari. Nella prima metà del Novecento la città del Michigan si è espansa molto velocemente grazie al successo delle auto, ma negli ultimi decenni la decadenza è stata altrettanto rapida. La città si è andata spopolando e le ultime stime parlano di ottantamila case abbandonate. Declino ineluttabile? C’è chi non si arrende. Il degrado urbano di Detroit ha permesso a James Willer, architetto e designer della ormai defunta Motor City, di puntare tutto sull’industria dei mobili su misura. Il legno per fabbricarli? Ce n’è in abbondanza, nelle case abbandonate nei quartieri fantasma a ovest. Basta recuperarlo e restituirgli una nuova vita.
Tutto comincia nel 2011 grazie a Reclaim Detroit (recuperare Detroit), un gruppo di giovani imprenditori che ha deciso di “decostruire” la città fantasma piuttosto che demolirla. Cioè, smantellare una casa con l’intento di recuperare la maggior parte dei materiali e riutilizzarli. Ovviamente con il consenso delle autorità locali e dei proprietari. La decostruzione – dicono i promotori di Reclaim Detroit – offre molti vantaggi rispetto alla demolizione tradizionale: il risultato finale è lo stesso ma il processo è economicamente ed ecologicamente compatibile. Tra l’altro i proprietari che donano i materiali delle case abbandonate possono beneficiare di detrazioni fiscali.
In quasi due anni di attività, Reclaim Detroit ha permesso la nascita di molte aziende. Tra le più giovani c’è Workshop, fondata dallo stesso James Willer insieme con un altro giovane architetto, Kevin Borsay. Legno e oggetti destinati altrimenti a marcire o a essere saccheggiati da vandali e sciacalli diventano mobili su misura, da ordinare via Internet e spedire in tutti gli Stati Uniti. La nuova azienda inaugurerà sabato prossimo la sede nel centro della città, che diventerà uno dei simboli della Detroit che vuole rinascere e scommettere su un futuro diverso da quello delle automobili. I primi mobili – quattro panchine e tre tavoli – sono già disponibili in rete.
James Willer ha 39 anni e ha studiato architettura e design urbano. Padre, nonno e bisnonno erano falegnami e dunque il legno ha sempre fatto parte della sua vita. Dopo essere rimasto senza lavoro a causa della crisi, James ha deciso che la bancarotta di Detroit poteva essere l’occasione per reinventare l’economia cittadina.
James e Kevin ci stanno provando: makers old style.