Google e Apple ci seguono passo passo
8 Gennaio 2014 Pubblicato da Pino Bruno
- 8 Gennaio 2014
- ATTUALITA', SCENARI DIGITALI, SICUREZZA
- apple, google, privacy, tracking
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Ok, nerd e utenti più smaliziati lo sanno che Apple e Google ci tracciano passo dopo passo, grazie ai servizi di localizzazione che noi stessi autorizziamo su smartphone e tablet. E tutti gli altri, cioè le persone “normali” che usano i dispositivi mobili? Ho fatto un rapido sondaggio tra una ventina di amici e conoscenti: nessuno di loro ne era a conoscenza. Sono diventati bianchi come cenci quando ho chiesto loro di loggarsi con l’account Google sul sito “Cronologia delle posizioni”. Hanno così scoperto che il colosso digitale sapeva dov’erano, minuto per minuto, luogo dopo luogo: punti e linee sulla mappa. Nulla di illegale, eh, perché – lo ripeto – siamo stati noi a consentire il tracking.
Quando? E chi se lo ricorda? Sarà successo uno volta, tanto tempo fa, per usare uno degli innumerevoli e pressoché irrinunciabili servizi di Google. Che in cambio, si sa, vuole l’anima digitale, cioè i nostri dati personali, cosa facciamo, cosa ci piace, dove andiamo, cosa compriamo, chi frequentiamo, eccetera. Nessun moralismo, è così che va il mondo ed è troppo tardi per fare i misoneisti.
D’altronde è il GPS che ci si ritorce contro. A noi serve per sapere come arrivare da qui a lì, alle multinazionali digitali è utile per raccogliere informazioni. Do ut des. E comunque il servizio Location History di Google può essere disinnescato. Basta cliccare sulla rotella dentata in alto a destra, sullo stesso sito, e scegliere l’opzione Disattiva.
E Apple? Fa lo stesso, con la scusa di migliorare il servizio Mappe. iPhone e iPad memorizzano ogni nostro spostamento, giorno dopo giorno. Non ci credete? Andate nelle Impostazioni del dispositivo, cliccate su Privacy, poi su Localizzazione (quasi sempre attivata dagli utenti) e quindi giù giù fino in fondo alla pagina, dove ci sono i Servizi di Sistema. Entrate lì e andate ancora in fondo, fino alle Posizioni frequenti. Aprite la pagina e troverete la cronologia dei vostri spostamenti degli ultimi due mesi, con tanto di mappa dettagliata. Appena vi riprendete dallo stupore, decidete se disattivare o meno il servizio.
La morale della storia è sempre la stessa. L’unico modo per non farsi tracciare è rinunciare a qualsivoglia diavoleria digitale. Impossibile, e dunque almeno un po’ di attenzione!