Una parola al giorno: griefing
6 Giugno 2014 Pubblicato da Pino Bruno
- 6 Giugno 2014
- UNA PAROLA AL GIORNO
- Dolce Stil Web, linguaggi, troll
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Una parola al giorno toglie il digital divide di torno. Vi ho parlato più volte di troll e trolling, del gusto talvolta perverso di intervenire a gamba tesa nelle discussioni online, quasi sempre a sproposito. Il troll – in sintesi – vive per accendere fuochi e alimentarli con la benzina, ovvero fa flaming. E’ un provocatore nato, portabandiera della flame war, la guerra di parole che spesso trascende in parolacce. Oggi invece vi racconto chi è il griefer e cos’è il griefing.
Innanzitutto l’etimologia: in inglese grief significa dolore, afflizione. Nello slang l’accezione più comune è seccatura, scocciatura, rottura (di scatole). Dunque il griefer è chi tormenta costantemente qualcuno, in genere attraverso aggressioni su un forum. Lo Urban Dictionary è particolarmente prodigo di definizioni del griefer.
Il termine nasce nel mondo dei videogames, dove il griefer si manifesta infastidendo gli altri giocatori, costringendoli talvolta ad abbandonare la sessione multiplayer. Nel popolare gioco Minecraft, il griefer è un “barbaro che invade i server multigiocatore armato di acciarino e dinamite demolendo tutto sul proprio cammino”, oppure “crea enormi falli , svastiche o croci rovesciate di ossidiana dovunque capiti”.
griefer
Someone, usually in an online game, who intentionally, and usually repeatedly, attempts to degrade anothers experience or torment them.
La differenza tra il troll e il griefer? L’esperienza insegna che in genere il troll agisce da solo, mentre i griefer si spalleggiano a vicenda e attaccano in branco. Nell’uno e nell’altro caso vale la stessa regola: se diventano troppo invadenti, aggressivi, molesti, si deve cercare di ignorarli. Se ci si trova su un social network e non si riesce a liberarsene in altro modo, si deve bannare e chiedere agli amici di fare altrettanto. Purtroppo non c’è altro rimedio.