Droni, troppe norme uguale niente norme
12 Gennaio 2015 Pubblicato da Pino Bruno
- 12 Gennaio 2015
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Piaccia o no, dovremo presto fare i conti con la proliferazione dei droni per usi civili, così com’è avvenuto nel corso del tempo per ogni oggetto tecnologico. È inutile strapparsi le vesti o gridare al Grande Fratello. Meglio attrezzarsi, con (poche ma buone e chiare) regole da far rispettare con fermezza. Oggi CheFuturo! ha pubblicato un eBook in download gratuito dedicato alle parole chiave del 2015. Non potevano mancare i droni, ai quali però, per decollare, servono norme più chiare. Basterebbe un decalogo e invece ci sono decine e decine di pagine di regolamenti e codicilli.
La normativa è così ingarbugliata da renderne complessa l’interpretazione. D’altronde, com’è già successo altre volte, i tempi dell’innovazione dell’hardware e del software, sono molto più rapidi rispetto a quelli dell’amministrazione statale, costretta a inseguire l’evoluzione tecnologica.
Restano zone d’ombra, che riguardano soprattutto i droni più piccoli, ai quali è dedicata la sezione V del Regolamento ENAC: “Aeromodelli, mezzi impiegati esclusivamente per scopi ricreazionali e sportivi e che non sono considerati aeromobili ai fini del loro assoggettamento alle previsioni del Codice della Navigazione”. Sono gli oggetti volanti che vediamo nelle vetrine dei centri commerciali e nei negozi online. Ce n’è per tutte le tasche, giocattoloni da ottanta euro e macchine sofisticate con videocamere HD, GPS, giroscopi e sensori di ogni tipo che costano dai 400 euro in su.
Dove e come farli volare?
(L’articolo prosegue qui, su Che Futuro!)