Ghost Army, l’armata fantasma che si prese gioco di Hitler
9 Febbraio 2015 Pubblicato da Pino Bruno
- 9 Febbraio 2015
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- guerra, Storia
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Per cinquant’anni l'”Armata Fantasma” è stato uno dei segreti militari più custoditi. Soltanto nel 1996 gli Stati Uniti hanno (solo parzialmente) declassificato i documenti sull’attività dei 1100 uomini del 23° Headquarters Special Troops. The Ghost Army ha operato fino alla fine della Seconda guerra mondiale per raggirare le forze armate naziste. Più di venti operazioni dalla Normandia al Reno, attraverso Francia, Belgio, Lussemburgo e Germania, portate avanti con emissioni radio, effetti sonori, carri armati gonfiabili, aerei di compensato, camion e mezzi da sbarco finti, tutti ideati e costruiti nei Pinewood Film Studios di Londra. Una storia poco conosciuta, raccontata l’anno scorso dal regista Rick Beyer in un film documentario e in un libro scritto con Elizabeth Sayles, che sarà pubblicato ad aprile.
Come scriveva Klaus von Clausewitz, “gran parte delle informazioni ottenute in guerra sono contraddittorie, una parte ancora più grande è falsa, e la parte di gran lunga maggiore è piuttosto dubbia”. Ebbene, l'”Armata Fantasma” faceva proprio questo: disinformava, ingannava, disseminava i fronti di guerra di false informazioni. E usava tutti i mezzi progettati da artisti, architetti, attori, scenografi, designer e ingegneri reclutati in gran segreto. Molti di questi soldati-artisti sono poi diventati famosi, come Bill Blass, Ellsworth Kelly, Arthur Singer e Art Kane.
La “mente” dell'”Armata Fantasma” era il giornalista e scrittore Ralph McAllister Ingersoll. Prima della guerra era stato caporedattore del New Yorker, direttore di Fortune, general manager di Time e fondatore del quotidiano progressista newyorkese PM. Quando gli Stati Uniti entrarono in guerra, il giornalista si arruolò nell’esercito e combatté in Nord Africa. L’idea di creare una Ghost Army maturò a Londra nel 1943, dove il capitano Ingersoll era assegnato agli “Special Plans” a cui lavoravano americani e britannici.
Nell’estate del 1944, gli uomini del 23° Headquarters Special Troops sbarcarono in Francia con camion carichi di serbatoi gonfiabili, una massiccia raccolta di registrazioni audio di effetti speciali e un enorme bagaglio di creatività. Il loro lavoro consisteva nel creare aeroporti finti, pieni di velivoli di compensato, unità corazzate fatte di mezzi di plastica gonfiabile, falsi depositi di munizioni e carburante, pezzi di artiglieria fasulli, oppure nel diffondere con gli altoparlanti i rumori tipici dei convogli in movimento.
Gli operatori radio riempivano l’etere di false comunicazioni tra reparti inesistenti. Effetti speciali, quelli poi adottati dal cinema, che facevano impazzire i tedeschi e li costringevano a spostare truppe per star dietro agli illusionisti della Ghost Army. Ci riuscirono bene, perché riuscirono a dare l’impressione di una forza militare onnipresente. Gli storici dicono che le azioni dell'”Armata Fantasma” hanno permesso di salvare la vita a decine di migliaia di militari e civili.